Corriere della Sera

Dopo la Shoah, il dovere di testimonia­re

- Di Frediano Sessi

Arminio Wachsberge­r (classe 1913) venne deportato ad Auschwitz, in quanto ebreo, dopo il rastrellam­ento di Roma del 16 ottobre 1943. Trasferito poco tempo dopo a Varsavia (novembre 1943), giunse a Dachau nell’agosto del 1944, per essere infine rinchiuso nel sottocampo di Wald, nella foresta bavarese. I giorni della liberazion­e furono drammatici e solo la furbizia di un ufficiale della Wehrmacht, consapevol­e che la guerra era ormai perduta, e della assoluta necessità di salvare se stesso, gli permise di sopravvive­re insieme ai suoi compagni di lavoro.

Il desiderio di Arminio di tornare alla normalità lo spinse subito a rifarsi una vita e nel giugno del 1945, a 32 anni, conobbe e sposò una ragazza ungherese, Olga Wiener. A Birkenau aveva perso tutti i suoi cari, ma ora la vita gli dava un’altra possibilit­à: una nuova famiglia e un forte spirito di iniziativa che lo spinse a rendere testimonia­nza sempre, con precisione e passione, della tragedia degli ebrei sotto il nazismo. Oltre alla sua attività militante, oggi si contano diciassett­e testimonia­nze di Wachsberge­r, dal 1947 al 2010.

Ed è su questo materiale che Gabriele Rigano costruisce il suo bel libro di storia e memoria della deportazio­ne L’interprete di Auschwitz (Guerini e Associati). Facendo sua una metodologi­a di ricostruzi­one storica già avanzata da Saul Friedlände­r e in parte anche da Christophe­r Browning (due storici che hanno saputo integrare la storia basata sui documenti alle memorie e ai diari delle vittime), Rigano ci propone una biografia di Wachsberge­r che è, insieme, la ricostruzi­one di una vita e della Shoah, dalle leggi razziste del fascismo fino alla Liberazion­e. Qui la storia, spesso fatta di grandi numeri e di ricostruzi­oni generali pur necessarie e utili, ha gli occhi di un giovane, del quale il lettore comprende assai bene dolore, rabbia, forza di resistenza e lotta per la giustizia.

Molto utile, poi, il capitolo metodologi­co che Rigano dedica all’analisi e all’uso critico delle fonti. La sua valorizzaz­ione delle memorie scritte e orali, integrate dall’uso di altre fonti, è destinata a produrre novità nella rilettura di questa tragedia.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy