ISIS, GUERRA, ISLAM MODERATO QUESITI, DUBBI E PROPOSTE
Molti Stati europei dicono che siamo in guerra! A questo punto perché non entra in vigore per i terroristi la legge marziale?
Eraldo Sguaitamatti eraldosguaitamatti@gmail.com
«Siamo in guerra»: sono giorni che assistiamo a un colossale talk show imperniato sull’inutile e ingenuo argomento di una guerra attuale con un profluvio di dichiarazioni. Ma quanti di costoro hanno mai vissuto almeno un solo giorno di quella tragica esperienza che fu l’ultima guerra mondiale che portò alla distruzione di un continente con milioni di morti: situazione, ovviamente, per nulla paragonabile a quanto stiamo vivendo per la sciagurata minaccia jihadista che si è purtroppo espansa, anche agevolata dai madornali errori di politica estera di alcune potenze occidentali? Vincenzo Covelli vcovelli@libero.it
Stiamo distruggendo l’Europa cercando di integrarla come non è possibile farlo, mentre non ci integriamo dove sarebbe imperativo riuscirci per far fronte alla guerra che il terrorismo islamico ha dichiarato all’Occidente. Perché non fare una specie di Nato con un simile obiettivo? Non avrà carrarmati, ma intelligence e normative a difesa del territorio europeo. Dovrebbe essere europea, ma con l’appoggio degli Stati Uniti, considerando che il terrorismo islamico è un pericolo per tutto l’Occidente.
Gianni Bulgari gb@enigma.info
Ancora una volta si registra la mancata presa di posizione contro gli attentati da parte dell’Islam moderato e dal mondo arabo in generale. È arrivato il comunicato della Lega Araba ma mi sembra davvero poco. Se esiste davvero l’Islam moderato, sarebbe ora che agisse di conseguenza, .
GIovanni Attinà giovanniattina@tiscali.it
Cari lettori,
Ciascuna delle vostre lettere contiene almeno un punto che suggerisce qualche riflessione. Siamo davvero in guerra con l’Isis? Vi è effettivamente una guerra con lo Stato Islamico in Iraq e in Siria; e i terroristi di Parigi e Bruxelles, quindi, potrebbero essere considerati incursori che agiscono dietro le linee del nemico. Ma daremmo a questi assassini una immeritata patente di nobiltà. Quanto alla legge marziale le ricordo, caro Sguaitamatti, che le prime vittime saremmo noi, costretti dal rigore delle sue norme, a perdere una buona parte delle nostre libertà.
Caro Covelli,
lei ha ragione. L’Europa ha gia visto giorni peggiori. Aggiungo che negli ultimi decenni quasi tutti i nostri Paesi sono stati vittime di ripetuti attacchi terroristici, spesso organizzati dai propri cittadini.
Caro Bulgari,
per fare fronte all’Isis in Siria e in Iraq esiste già una coalizione promossa dagli Stati Uniti, e i Paesi maggiormente impegnati stanno cercando di coordinare i loro interventi. Questa collaborazione ha già dato sul terreno qualche buon risultato; ma non può sostituirsi alle autorità nazionali, quando l’attentato è organizzato sul loro territorio.
Caro Attinà,
anche a me farebbe piacere ascoltare un maggior numero di deplorazioni e condanne provenienti da ambienti arabi e musulmani. Ma posso comprendere che molti musulmani preferiscano tacere in una situazione in cui troppe persone attribuiscono queste manifestazioni di violenza all’Islam. Se un criminale italiano commettesse un orrendo delitto in un Paese straniero e molti cittadini di quel Paese reagissero dichiarando che soltanto un italiano può macchiarsi di un tale crimine, quali sarebbero le sue reazioni?