«Mia moglie? Di sinistra Potrebbe votare Giachetti»
La moglie di Guido Bertolaso che a Roma vota per il dem Roberto Giachetti? «Potrebbe darsi», ha risposto ieri a Un giorno da Pecora, su Radio 2, il candidato sindaco di FI. A chi gli chiedeva se lo votasse, Bertolaso ha spiegato che la moglie «sperava che avessi fatto qualcosa di diverso che candidarmi» ma «ora si è adeguata e mi dà una mano». Sulla preferenza, però, ha detto di non aspettarsi granché. Voterà Giachetti? «Ha tendenze di questo tipo, di sinistra, sicuramente ha votato per Rutelli in passato». gli tesseva le lodi di Salvatore Buzzi.
Sul fronte politico, Marino non lesina critiche a Renzi, che avrebbe «abbandonato Roma», «sospeso la democrazia» e che sarebbe stato «il mandante dei 21 accoltellatori». Un Renzi che Marino per lunga parte del suo mandato ha inseguito in tutti i modi, anche nelle nomine: a capo della principale azienda romana, l’Acea, c’è infatti un renziano doc come Alberto Irace, che salì al Campidoglio accompagnato da Maria Elena Boschi. Capitolo a parte l’Urbanistica: dai rapporti con Francesco Gaetano Caltagirone, alla decisione del Coni e del Comitato promotore delle Olimpiadi di fare il villaggio olimpico a Tor Vergata. Alla riunione dell’11 settembre scorso, cita Marino, lui non era d’accordo. Quella scelta era da «verificare», ma da lì a poco è caduto. Ecco, sugli ultimi giorni, l’ex sindaco si è soffermato spesso. In particolare sull’ultima riunione a casa di Marco Causi: secondo Marino, quella sera Orfini e gli altri gli consigliarono addirittura di «espatriare, tornare in America».
Il libro si chiude con un altro tasto dolente: il rapporto con il Papa, che era stato tagliente in risposta a un giornalista che l’interrogava in aereo, di rientro dagli Usa, il 27 settembre, sulla presenza di Marino a Filadelfia: «Non ho invitato il sindaco Marino, chiaro? E neppure gli organizzatori». Nel libro l’ex sindaco difende la sua versione dei fatti, di essere stato — cioè — a quel raduno delle famiglie su invito dell’arcivescovo di Philadelphia e rivela di aver incontrato il Pontefice, lo scorso febbraio, per chiarire e recuperare il rapporto. La rivelazione trova riscontro in Vaticano, dove si conferma che Marino ha voluto dare quella spiegazione e si osserva che Francesco avrebbe apprezzato il fatto che il chirurgo, a differenza di quanto aveva fatto più volte da sindaco, non l’abbia più tirato in ballo in quanto amico e confidente dopo la cessazione dell’esperienza capitolina. Almeno quello, un capitolo chiuso.