Incubo in arrivo: la dichiarazione dei redditi
Le tasse sono un peso e la dichiarazione dei redditi un incubo. Per questa obbligata occorrenza l’Inps, già a fine febbraio, aveva reso disponibile nel sito la Certificazione Unica 2016 dei pensionati. Ciò significa che senza la «Semplificazione fiscale» del modello 730 precompilato, avrei potuto acquistare in cartoleria lo stampato del detto modello e, come succedeva prima, recarmi a un Caf per la sua presentazione senza sopportare alcun costo. E, soprattutto, senza avere più pensieri: quei pensieri che sono un’imposta aggiuntiva procurata dalla burocrazia ai cittadini. Infatti, dopo la riforma «semplificatrice», se un cittadino non vuole essere taglieggiato (la presentazione del 730 ai Caf ora costa decine di euro) occorre aspettare il 15 aprile per trovare il precompilato nel sito delle Entrate, previo rinnovo della password nel frattempo scaduta. Deve poi raccomandarsi a qualche santo per poter sperare che la stessa sorte non sia toccata al codice Pin di 10 cifre utilizzato l’anno scorso per accedere ai servizi di Fisconline, dato che il suo recepimento — tra code allo sportello, conseguimento di una comunicazione scritta con le sue prime 4 cifre, successiva ricezione per posta delle altre 6 — rappresenta già uno stress. E infine recitare un rosario intero per evitare errori nella non facile formulazione del modulo. Un inerme, comune cittadino, davanti a «benefici» di tal sorta di una politica che sta dalla sua parte, non può che impetrare: da simili riformatori «libera nos, domine!».
Bruno Faccini, Milano