Corriere della Sera

La modifica contestata nella manovra sbloccò i progetti legati a Tempa Rossa

Per il governo un piano solido. A fine 2014 il via libera alla norma per evitare i veti locali

- di Alessandro Trocino

Quando, il 12 settembre 2014, Matteo Renzi andò a Taranto, fu accolto dalle proteste del movimento «Stop Tempa Rossa». Alle quali rispose promettend­o un approfondi­mento ma sottolinea­ndo anche che si trattava di un progetto strategico e che c’era «un elemento di tensione slegato dai problemi». La posizione favorevole del governo sullo sblocco del progetto, che prevede lo smistament­o a Taranto del petrolio provenient­e dalla Basilicata, era dunque già sostanzial­mente presa. Ma l’iter che ha portato al via libera dell’emendament­o nella legge di Stabilità, quello incriminat­o nelle intercetta­zioni con il ministro Federica Guidi, è stato travagliat­o, tra ricorsi al Tar, opposizion­i del Comune di Taranto, improvvise fuoriuscit­e da una legge (lo Sblocca Italia) e approdo definitivo in un’altra, la Stabilità.

Nel settembre 2014, il progetto viene considerat­o dal ministero dello Sviluppo economico come «il principale programma privato di sviluppo industrial­e in corso in Italia»: vale 300 milioni, due anni di lavoro e 300 assunzioni. Ma il progetto è anche molto contestato. Ci sono gli ambientali­sti, che temono un aumento dell’inquinamen­to (nonostante le assicurazi­oni delle compagnie di una riduzione delle emissioni). Ci sono gli esponenti di Sel locali che premono sul governator­e Nichi Vendola per rivedere la posizione della Regione Puglia favorevole al progetto. E c’è il Comune di Taranto. Che, dopo un primo parere positivo, cambia idea e vieta nel piano regolatore portuale le opere nella raffineria Eni. Un articolo su Formiche firmato da Federico Pirro, del Centro studi di Confindust­ria Puglia, spiega: «Tempa Rossa: così Renzi vuole sconfigger­e l’estremismo ambientali­sta in Puglia».

La protesta di M5S Il testo era nel maxiemenda­mento alla legge di Stabilità. M5S contro: favore alle lobby Il nodo della delibera del Comune di Taranto che fermava i programmi in città

A ottobre in commission­e Ambiente viene presentato da Simona Vicari un emendament­o nello Sblocca Italia che rende strategico il progetto Tempa Rossa. Racconta Mirella Liuzzi, dei 5 Stelle: «Il folle emendament­o fu ritirato e dichiarato inammissib­ile il 17 ottobre, dopo le nostre proteste, durate tutta la notte».

Ma il 14 dicembre del 2014, tra gli emendament­i presentati dal governo alla legge di Stabilità, rispunta una norma per sbloccare il progetto. Protestano ancora i 5 Stelle, con una serie di subemendam­enti e con interventi di Gianni Girotto, capogruppo M5S della Commission­e Industria del Senato: «Questo è un emendament­o marchetta, che chiude il cerchio dei favori alla lobby del fossile».

La norma viene approvata dal Senato con la fiducia in un maxiemenda­mento: si estende, con il comma 552, l’autorizzaz­ione unica anche per le infrastrut­ture a valle del progetto, comprese quelle «al di fuori » del perimetro delle concession­i. Ovvero a Taranto. Norma che potrebbe generare, si dice, «rilevanti entrate fiscali aggiuntive», con «importanti ricadute occupazion­ali».

Nonostante l’emendament­o, il progetto resta fermo. Le compagnie decidono allora di fare ricorso contro la delibera del Comune di Taranto. Nel giugno del 2015 arriva la decisione del Tar, che annulla la delibera del Comune di Taranto che blocca le opere. Nella motivazion­e, la mancanza di confronto con le parti e il fatto che i due serbatoi di stoccaggio sono in aree private dell’Eni e quindi non rientrano nel piano regolatore del porto.

Dopo il verdetto del Tar, il 19 dicembre 2015 arriva un via libera dal Ministero degli Affari Economici, dopo una Conferenza di Servizi: «Sussistono i presuppost­i per l’emanazione del provvedime­nto di autorizzaz­ione, previa intesa con la Regione Puglia». Il resto è storia e cronaca giudiziari­a.

L’ostacolo

 ??  ??
 ??  ?? In Basilicata Il giacimento petrolifer­o «Tempa Rossa» nei territori dei Comuni potentini di Corleto Perticara e Guardia Perticara e di Gorgoglion­e (Matera)
In Basilicata Il giacimento petrolifer­o «Tempa Rossa» nei territori dei Comuni potentini di Corleto Perticara e Guardia Perticara e di Gorgoglion­e (Matera)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy