E ad Harvard dice: niente soldi agli amici degli amici
Nell’ultimo giorno del suo tour attraverso l’innovazione e la ricerca italiana in America, subito prima del vertice di Washington per la prevenzione del terrorismo nucleare, Matteo Renzi sigla un importante accordo con l’Ibm che costruirà a Milano, nell’area ex Expo, il suo polo europeo dell’intelligenza artificiale e delle soluzioni cognitive applicate alla sanità, basato sullo sviluppo del supercomputer «Watson». Poi, in una giornata drammatica per il governo a causa del caso Guidi, l’incontro con gli studenti di Harvard ai quali il premier racconta il percorso delle riforme fatto dall’Italia, afferma che i bombardamenti non possono essere l’unica risposta contro il terrorismo e confessa il suo tifo per Hillary Clinton in vista delle presidenziali: «Non potrei come capo del governo, ma sono anche segretario del Partito democratico». Esame di coscienza sull’Isis a poche ore dal vertice: «Non solo bombe, serve anche una risposta politica: gli attentatori di Parigi e Bruxelles non sono venuti dalla Siria, sono cresciuti nella nostra Europa». E rispondendo a una domanda sul debito pubblico spiega: «Ci deve spazio per investimenti intelligenti per sostenere la crescita, non per soldi agli amici degli amici». Silenzio, invece, almeno a botta calda, sul caso delle intercettazioni del titolare dello Sviluppo economico in attesa di un suo gesto. Che arriva in serata con le dimissioni.
Renzi non modifica la sua agenda: c’è da formalizzare un’intesa che è un importante tassello nel tentativo di trasformare l’area milanese dell’Expo in un grande polo di ricerca e innovazione. E il capo di Ibm, Ginni Rometty, spiega che è proprio la possibilità di operare in un vasto ecosistema di ricerca, unito alle eccellenze del nostro Paese in campo sanitario ad aver spinto il gigante Usa a lanciare questa scommessa: «Col nostro investimento di 150 milioni di dollari iniziamo in Italia il cammino per portare la medicina personalizzata in tutta Europa».
«Siamo arrivati in cinque settimane a questo accordo partendo da zero» ha detto con orgoglio Renzi che ne è stato il promotore, negoziandolo col capo di Ibm Europa Eric Clementi. «È un’altra dimostrazione che l’Italia sta tornando affidabile, un posto dove investire. L’amministratore delegato di Ibm Italia Enrico Cereda ha spiegato che il gruppo, molto impegnato nello sviluppo della tecnologica Watson già utilizzata da un paio d’anni dai centri oncologici più importanti d’America, punta a creare nuove applicazioni specifiche per l’Europa, come ha già fatto a Monaco di Baviera per l’«Internet delle cose». Per Watson la scelta è caduta sull’Italia «che ha ottime strutture mediche e dove è di nuovo conveniente investire». Il polo tecnologico dell’Expo promette di essere un luogo fertile, visto che saranno presenti importanti realtà nel campo oncologico come Ieo, San Raffaele e Humanitas.
In pratica «Watson», applicando le tecniche di «big data», aiuterà i medici a fare le diagnosi (soprattutto per i tumori del seno, del polmone e del colon-retto), ma soprattutto, consultando migliaia di pubblicazioni scientifiche e confrontandole coi dati del paziente, consentirà di individuare con molta più precisione la terapia più adatta. Medicina più precisa uguale cure più efficaci e meno costose, dice la Rometty che promette anche risparmi per la sanità italiana.
Il debito pubblico? Ci deve spazio per investimenti intelligenti necessari a sostenere la crescita