Corriere della Sera

L’iniziativa

- Luca Bergamin

Girare un «Sideways» italiano, un film sul vino come quello uscito in America nel 2004 che fece decollare le vendite di Pinot noir negli Stati Uniti, in grado di mettere in luce i territori e le etichette nostrane È questo il sogno di Paolo Damilano con il fratello Mario e il cugino Guido

«Stiamo comprando i diritti per la versione europea», annuncia Damilano «La produzione potrebbe essere italocines­e» Grazie a «Sideways» la California è stata invasa dagli enoturisti René Redzepi in fondo è sempre stato un pioniere dei fornelli, da quando ha deciso di usare solo prodotti freschi della Scandinavi­a anche in inverno quando fuori dalle serre non cresce nulla. Uno sforzo creativo che è valso al suo «Noma» di Copenaghen il titolo di miglior ristorante del mondo per tre anni tra il 2010 e il 2014. Inevitabil­e, dunque, che lo chef venisse calamitato anche dall’Oceania, il continente geografica­mente all’opposto, e che qui inaugurass­e, nella baia di Barangaroo a Sydney, il «Noma Australia», aperto, almeno in questa prima stagione, fino a domani. «Tra bush selvaggio e vigneti ho potuto tastare la ricchezza di una natura così lontana da quella in cui sono sempre vissuto», racconta. Certo, se a Copenaghen partiva in bici per raccoglier­e erbe e radici, in Australia ha dovuto usare l’aeroplano ma è egualmente riuscito ad allacciare rapporti con allevatori di pecore, contadini, pescatori. «Ho mangiato le formiche, l’uovo di emù, le bacche del bush, le pigne del pino bunya e perfeziona­to quel metodo di cucinare a fiamma viva che è la caratteris­tica di questo Paese». Nel menù (319 euro a persona vini esclusi) i prodotti costieri hanno la prevalenza: frittura di molluschi del Victoria, flambé di tartufi di mare di Eden, torta di capesante essiccate di King Island, ostriche con grasso di coccodrill­o. «Sono passato dal Paese dell’inverno infinito a quello dell’eterna estate. Mi sento eccitato come un esplorator­e».

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