La vicenda
Bpm e Banco Popolare hanno trovato un accordo per un’integrazione che darà vita al terzo gruppo italiano
Per ottenere l’ok preventivo dalla Bce il Banco Popolare si è impegnato a varare un aumento di capitale da 1 miliardo di euro prima del varo della fusione prevista per novembre, che è già garantito da Mediobanca e Bofa Merrill Lynch
L’aumento rientra nelle operazioni per ridurre di 10 miliardi i crediti deteriorati nel bilancio del Banco Popolare
necessariamente totale: il risparmiatore avrebbe indietro una parte dei soldi perduti, con una formula che terrebbe conto sia di quanto aveva investito sia della sua condizione generale, con l’ipotesi di utilizzare l’Isee, l’indicatore che pesa reddito e patrimonio delle famiglie. Al di sopra dei 100 mila euro, invece, resterebbero gli arbitrati previsti dalla Legge di Stabilità. Ma i casi sarebbero pochi. L’obiettivo del governo è risarcire almeno in parte tutti i 10.599 risparmiatori che nelle quattro banche, oltre ad aver comprato obbligazioni, avevano anche il conto corrente. Per far questo è necessario aumentare a circa 300 milioni i fondi a disposizione, rispetto ai 100 milioni previsti nella Legge di Stabilità e messi a carico del sistema bancario. Ma sulla strada del governo spunta un’altra incognita, e cioè i dubbi di Raffaele Cantone, il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione. Quando il caso era esploso, alla fine dell’anno scorso, era stato chiamato in causa come «salvatore della Patria» per garantire la correttezza degli arbitrati. Adesso che gli arbitrati vengono messi in discussione, o almeno sono resi marginali, c’è una certa freddezza con il governo.
lorenzosalvia