Padoan apre la nona edizione del Festival Città Impresa Un check up dell’economia
Nove anni. Che, per eventi come il Festival Città Impresa, significano la certificazione di un’età ormai adulta. Non è dunque un caso se, per la tre giorni che da oggi a domenica sera riempirà il centro palladiano di Vicenza, al simbolico taglio del nastro penserà Pier Carlo Padoan. Del resto: ormai da nove edizioni qui, cuore di un NordEst sempre ricco ma non perciò risparmiato dalla crisi (forse soprattutto d’identità), si cerca di mettere a fuoco le questioni chiave dello sviluppo delle imprese e dei territori. Quest’anno, poi, il weekend di Città Impresa promette «il check-up dell’economia reale 2016». Nessuno quindi, per i saluti inaugurali, meglio del titolare dell’Economia.
E però, appunto, non di sola economia si nutre il Festival. Diretta dall’editorialista del «Corriere» Dario Di Vico, promossa da VeneziePost e Comune di Vicenza con la partnership di Intesa San Paolo e Cassa di Risparmio del Veneto, patrocinio della Fondazione Corriere della Sera, main partner Adacta e l’Autorità portuale di Trieste, la tre giorni metterà in contatto trasversalmente il cosiddetto «alto» e il cosiddetto «basso», li mischierà, dimostrerà che tutto (o quasi) alla fine si tiene. Il pubblico potrà seguire l’economista Francesco Daveri e il viceministro Enrico Zanetti alle prese con l’eterno problema nazionale: «Oltre lo zero virgola: ricette per il Pil». Ma in fondo della stessa questione parleranno Oscar Farinetti e Federico Marchetti, ovvero i mister Eataly e Yoox Net-à-porter: «Tra Internet e il Cabernet - Il racconto dell’Italia», che cos’è se non un altro aspetto dell’identico tema, il suo lato più sexy e «possibile»? Idem per Carlo Cracco e Maurizio Martina: dialogo tra un «masterchef» è un ministro dell’Agricoltura su «come cambiano gli stili di vita degli italiani». Qualcuno pensa che con il Pil non c’entri?