La vicenda
Matteo, 13 anni, studente delle superiori in Veneto, al termine di un incontro pubblico sulle droghe poche settimane fa si è rivolto alla relatrice Giorgia Benusiglio e le ha chiesto aiuto: «Sono tossicodipendente ha confessato
Due settimane fa, durante la ricreazione i carabinieri sono entrati nel cortile del liceo Virgilio di Roma e hanno arrestato uno studente di 19 anni che stava vendendo stupefacenti a un minorenne. Gli studenti del Collettivo hanno improvvisato una rivolta contro la preside che ha chiesto l’intervento della polizia
Tredici anni appena compiuti e un disperato bisogno di aiuto. Matteo aveva contato i giorni, le ore. Quell’incontro pubblico, aveva deciso, sarebbe stato la sua via d’uscita, l’unica possibilità di salvarsi.
«Sono sicuro che questa ragazza mi aiuterà, ma tu aspettami fuori» ha supplicato sua madre davanti all’ingresso della sala. Tema dell’incontro: droghe e prevenzione. Siamo in un Comune del Veneto, qualche settimana fa. Alla conferenza (affollata) sono presenti insegnanti, genitori, ragazzi.
A malincuore quella donna mantiene la promessa fatta al figlio, lo vede entrare e rimane fuori a pregare il cielo che vada tutto bene, qualunque cosa sia. E mentre aspetta, al freddo e piena d’ansia, le sembra tutto più chiaro.
Lei e suo marito avevano capito che qualcosa non andava negli ultimi mesi: «C’erano dettagli che non quadravano più» racconta. «Matteo dormiva poco, sudava freddo, a volte sembrava incapace di coordinare i movimenti, la scuola ci aveva chiamati perché era in difficoltà...». Avevano pensato allo spettro di una malattia, a un periodo di tormenti adolescenziali, alla depressione.
Niente li aveva preparati alla verità. E cioè quello che Matteo, il piccolo di casa, ha sussurrato all’orecchio di Giorgia, la relatrice dell’evento: «Sono un tossicodipendente, ti prego aiutami». Il primo passo per uscire dal guado, coraggio e vita a spazzar via la paura.
Matteo conosceva la storia di Giorgia Benusiglio, sapeva tutto di lei: che tanti anni fa aveva preso una mezza pasticca di ecstasy ed era finita in coma, che le avevano dovuto trapiantare il fegato, che da anni vive con l’incubo del rigetto e porta nelle scuole il