La vicenda
Baldo Chioran, architetto, arrivò al Comune di Stazzema nel 1994 per un periodo di prova
Al termine della prova fu licenziato e accusato di calunnia. Pochi giorni fa il Consiglio di Stato ha stabilito che Chioran aveva diritto al posto fisso
Il sindaco ha promesso una nuova battaglia legale e un ricorso alla Corte di Giustizia europea decisa dalla giunta e non dal sindaco (e dopo quattro lustri il Consiglio di Stato gli ha dato ragione), ma si rivolse anche alla Procura per denunciare che durante il suo breve incarico all’Ufficio tecnico l’amministrazione comunale aveva affidato le pratiche più delicate a un consulente esterno, per questo adeguatamente retribuito. E soprattutto trovò che qualcuno aveva firmato, con il suo nome, tre atti per ottenere dal ministero dell’Interno un finanziamento da un miliardo e 300 milioni di lire per i danni di un’alluvione. Presentò una perizia calligrafica, ma la Procura si convinse che era lui il mistificatore e ne chiese il processo per calunnia.
Il risarcimento
Ha diritto anche ai soldi Il sindaco fa ricorso: ci fu un errore ma noi non possiamo risarcirlo
Nove anni di altro tormento che si chiusero con l’assoluzione, Chioran chiese di indagare ancora per scoprire chi era l’autore dei falsi, ma il procedimento si esaurì per prescrizione.
Per questo, adesso, il Consiglio di Stato, nel chiedere il suo reintegro, ha anche trasmesso gli atti alla Procura regionale della Corte di conti, per capire se quell’incarico esterno di 21 anni fa e quelle firme false abbiano provocato un danno all’Erario.
I processi sono come gli esami, non finiscono mai.