«Affaritaliani» vent’anni da pioniere della Rete
Vent’anni e dodici milioni di pagine lette al mese. Affaritaliani.it, il primo quotidiano italiano a nascere sul web, spegne le candeline e riceve gli auguri, tra gli altri, di Silvio Berlusconi. Nella risposta del direttore Angelo Perrino si legge la filosofia giornalistica che ha accompagnato fin dal primo giorno la scommessa editoriale: «Grazie Silvio, ma niente inciucio con Renzi, noi amiamo l’alternanza destrasinistra». Da quell’aprile di vent’anni fa sulle pagine di Affaritaliani.it sono passati decine di giornalisti. E anche diversi politici si sono improvvisati opinionisti o editorialisti. Perrino li ricorda tutti con affetto. Da Matteo Salvini a Pierfrancesco Majorino. Ma anche Pippo Civati ha tenuto una rubrica sotto pseudonimo. «Venivo dalla grande scuola di Panorama di Lamberto Sechi e il web vent’anni fa rappresentava la libertà assoluta». Obiettivi per i prossimi vent’anni? «Consolidare quanto fatto finora. Non abbiamo più nulla da inventare, ora contano solo i contenuti».