Alta velocità, gas e aeroporti: firmati accordi per 20 miliardi
La guida suprema iraniana, l’ayatollah Khamenei, critica il metodo di altri Paesi: vengono qui, dice in sostanza a Renzi, ma non portano alcun risultato concreto. In altre parole «alcuni Paesi europei sono inaffidabili in quanto obbediscono solo agli Stati Uniti». Visto che l’interlocutore è il nostro presidente del Consiglio sembra che per l’Italia le cose vadano diversamente.
I numeri dei contatti recenti fra i due governi stanno a dimostrarlo. Venti miliardi di euro: questo è il valore stimato degli accordi siglati tra Italia e Iran, compresi i 30 accordi durante la visita di Rouhani a Roma in gennaio e i sette siglati ieri a Teheran. La delegazione imprenditoriale italiana della missione del presidente del Consiglio conta 147 manager rappresentanti di 55 aziende.
Sono sette gli accordi fra Italia e Iran siglati ieri. Si tratta di cinque
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collaborazioni economiche e due di carattere più politico. Un’intesa molto importante è stata raggiunta tra Ferrovie dello Stato e le ferrovie iraniane per un totale di 3,5 miliardi: Fs contribuiranno a costruire la rete ferroviarie dell’alta velocità dell’Iran. Tra gli altri accordi, quello fra Enel e una società iraniana di esportazione di gas, uno fra la società degli aeroporti di Milano Sea e un’omologa iraniana (Iac) per la costruzione e la gestione dell’aeroporto Mehrabad di Teheran. Quindi l’intesa con la Danieli che ha per oggetto pezzi di ricambio nel settore automobilistico e l’accordo con l’ente Fiera di Roma e, da ultimo, due collaborazioni nel campo del turismo e dell’energia.
Nella folta delegazione di industriali che hanno accompagnato Renzi, c’erano l’amministratore delegato dell’Eni Claudio Descalzi, Pasquale Salzano (Eni), Stefano Cao (Saipem), Alberto Nagel (Mediobanca), Renato Mazzonicini (Fs), l’ingegner Gian Vittorio Armani (Anas), la presidente dell’Unione industriale di Torino Licia Mattioli, Gianpietro Benedetti (Danieli), Alessandro Castellano (Sace), Antonella Baldino. Le Fs, in qualità di general contractor, provvederanno sia alla progettazione che alla realizzazione, ai test e alla messa in servizio delle linee alta velocità Teheran–Hamedan e Qom –Arak. Italcertifer, la società di certificazione del Gruppo, lavorerà invece alla progettazione, alla realizzazione e alla certificazione del test center delle ferrovie iraniane. In tutto ammontano a 4 miliardi di euro di linee di credito erogate nell’ambito del sistema «export banca» a controparti sovrane iraniane, da Cdp in complementarietà con il sistema degli intermediari creditizi. L’iniziativa è finalizzata a supportare importanti progetti nei settori infrastrutture, oil&gas e trasporti, commissionati a grandi e piccole imprese italiane.
Da segnalare anche che l’Iran ha pagato qualche giorno fa la prima delle tre rate previste dall’accordo di recupero del credito sovrano (564 mln di euro) firmato nel corso della scorsa visita di Rouhani a Roma: condizione fondamentale ai fini del riavvio degli scambi commerciali.