Il piano di Delrio per mettere insieme Ferrovie e Anas
( an.duc.) Una fusione tra Ferrovie dello Stato e Anas. Il dossier è allo studio del ministero dell’Economia nell’ottica di costituire un grande player delle infrastrutture, in grado, insomma, di progettare opere e predisporre gare sia per la rete stradale sia per la rete ferroviaria. A confermare il piano del governo è il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio ( foto). «Il ragionamento è appena iniziato, l’idea sulla quale abbiamo cominciato a riflettere è avere una grande azienda di infrastrutture italiana». I tempi e la modalità della fusione sono da stabilire, ma appare chiaro che le principali sinergie e integrazioni vedranno il coinvolgimento di Rfi (società di gestione della rete ferroviaria), controllata al 100% da Fs, e le attività di Anas. L’obiettivo resta, come specificato quello di «fare celermente gli investimenti e, perciò, unire due aziende robuste può aiutare». I dettagli dell’operazione, destinata a diventare propedeutica alla privatizzazione, saranno contenuti nel nuovo piano industriale di Ferrovie, un documento in fase di elaborazione che sarà reso noto entro il prossimo mese di giugno, e «poi si potrà ragionare più liberamente», dice Delrio. Intanto, ieri l’amministratore delegato di Fs, Renato Mazzoncini, ha firmato un accordo da 3,5 miliardi di euro con le Ferrovie iraniane. L’intesa siglata nell’ambito della missione del premier, Matteo Renzi, a Teheran prevede la realizzazione di due linee ad alta velocità, di un test center, oltre che la formazione del personale.
Ryanair rilancia con jet privati e programmi fedeltà
( c.d.c.) Dopo anni a differenziarsi dalle compagnie tradizionali, Ryanair lancia un programma fedeltà simile in tutto e per tutto a quello dei vettori tradizionali. Si chiama “My Ryanair Club”, partirà ad ottobre e offrirà sconti e voli gratuiti ai passeggeri più fedeli (un volo di ritorno in omaggio ogni 12 comprati in un anno). Ma non è questa l’unica novità annunciata ieri a Dublino dalla compagnia low cost. «Se il governo entro giugno elimina l’aumento della tassa di imbarco, siamo pronti a tornare ad Alghero, Pescara e Crotone già dal prossimo autunno». Micheal O’Leary, amministratore delegato del vettore irlandese, è stato molto chiaro sulla vicenda per cui di recente ha incontrato il ministro dei trasporti Graziano Delrio. Oggetto del contendere quei 2,5 euro in più di tassa di imbarco aggiunti in Italia dal 2016 che la compagnia irlandese non ha mai digerito. Tanto da farle annunciare, pochi mesi fa, la smobilitazione di alcune basi a partire da ottobre. «L’incontro con il ministro Delrio è stato molto costruttivo - ha aggiunto O’Leary - e se il governo fa marcia indietro, la facciamo anche noi». A Dublino la compagnia low cost ha presentato le ulteriori iniziative di miglioramento a due anni dal lancio del programma «Always Getting Better» con cui O’ Leary ha completamente stravolto l’immagine del vettore, fino ad arrivare a lanciare un jet privato per il segmento business. La nuova Ryanair sembra funzionare: «È aumentato il riempimento degli aerei - ha spiegato O’Leary - e sono raddoppiati i profitti, passati da circa 500 milioni di euro nell’anno fiscale 2014 a oltre 1,2 miliardi di previsione per quest’anno. I passeggeri sono cresciuti da 80 a 106 milioni e pensiamo di arrivare a 160 entro il 2024».