Corriere della Sera

The 1975, band che rilancia il pop romantico

Il quartetto britannico ai vertici delle hit: «Vorremmo far rivivere i tempi di Michael Jackson e David Bowie»

- Stefano Landi

Fossero nati 30 anni prima, nessuno si sarebbe accorto di loro. L’astinenza sul mercato del pop invece ha riportato alto il mito degli anni 80. I The 1975 sono quattro ragazzi con le giacche di pelle cresciuti nella periferia di Manchester che hanno generato uno tsunami pop sulle classifich­e di tutto il mondo. Il nuovo album li ha piazzati al numero 1 in una cinquantin­a di Paesi, dall’Italia agli Stati Uniti e Uk.

Oltre ai record di vendite, la band vanta anche quello di parole utilizzate nel titolo: «I Like It When You Sleep, For You Are So Beautiful Yet So Unaware of It» (mi piace quando dormi perché sei così bella e inconsapev­ole di esserlo). In sintesi: oscar al romanticis­mo. «La musica anni 80 ci ha influenzat­o: quello era un momento in cui era possibile sperimenta­re» racconta Matty Healy, frontman della band, bello e maledetto (nei video raramente privo di sigaretta e bottiglia di champagne), che sfiorò il cuore anche di Taylor Swift («ci siamo solo scambiati i numeri di telefono»). «Sogniamo Il produttore americano David Gest (62 anni), ex marito di Liza Minnelli (insieme nella foto), è stato trovato morto a Londra: l’autopsia è d’obbligo anche se il decesso ai primi esami della polizia pare non essere sospetto. Il matrimonio con Liza Minnelli (allora 56enne) era arrivato nel 2002 ma durò solo un anno e mezzo. Gest citò poi in giudizio la cantante chiedendo 10 milioni di dollari per violenze fisiche e psicologic­he. Ma pure i giudici pensarono puntasse solo ai soldi e archiviaro­no la causa. Gest, amico di infanzia di Michael Jackson, ne produsse anche il doppio concerto evento del 2001 che celebrava i 30 anni di carriera. di rivivere l’epoca di Michael Jackson e David Bowie: nel 2016 ormai tutto è stato già fatto. Devi solo cercare di farlo meglio».

I quattro sono cresciuti come fratelli e questo li aiuta a reggere la convivenza degli ultimi due anni passati in tour. «Viviamo insieme da quando abbiamo 13 anni». Ieri sera a Milano, stasera a Bologna: un delirio adolescenz­iale sotto il palco per due concerti esauriti da tempo. L’esperiment­o storico funziona: basta ascoltare il primo singolo, «Love Me» ad occhi chiusi e la catapulta sonora rimanda a un mix per «Nasce da uno scarabocch­io trovato sul retro di un libro di poesie beat» niente posticcio tra Duran Duran e Prince. Uno stile raffinato che sta contaminan­do tante band, soprattutt­o oltremanic­a. In Italia, i The Kolors li consideran­o la band di riferiment­o. «L’unica regola è che non ci poniamo regole: non avrebbe senso fare un unico genere nell’era in cui i ragazzi cambiano continuame­nte gusti».

I testi sono cupi: tra la sensazione esaltante dell’innamorame­nto e la devastazio­ne della Insieme I The 1975 suonano insieme dal 2003. A sinistra, il cantante e leader della band Matty Healy rottura, dramma in mezzo compreso. Sesso, droga, ma anche amore e speranza. Una miscela che piace ai giovani, che passano le notti fuori dai cancelli per vederli (è successo a Londra cinque sere di fila). «Prima raccontavo la mia ricerca della felicità. Ora, canto l’accettazio­ne di come sarò sempre a caccia di qualcosa che mi possa rendere la vita migliore». La musica è cambiata. «Abbiamo fatto un disco onesto, che ci ha reso orgogliosi: quando abbiamo iniziato pensavamo a fare più rumore possibile».

La storia che Matty si sforza di sintetizza­re esplode nel 2013, dopo 10 anni di baccano in cantina. Il boom sul web dell’album di debutto, poi la consacrazi­one ai grandi festival estivi che gli vale l’invito dei Rolling Stones ad aprire un loro concerto. Il nome della band chiude il cerchio con un certo passato. «Nasce da uno scarabocch­io che ho trovato sul retro di un libro di poesie beat» spiega Healy. Un ritorno al passato a tutti gli effetti.

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