Corriere della Sera

La prossima mossa Vendere il club ai cinesi La trattativa è serrata

Offerta tra i 650 e i 700 milioni, il presidente è tentato

- a. rav.

Può un presidente che ha appena cambiato contro tutto e tutti (buon senso compreso) l’allenatore, che vuole lanciare il progetto del Milan di giovani e italiani, e che mostra dunque di avere ancora molta voglia di occuparsi direttamen­te del suo eterno giocattolo, pensare di vendere il club? L’uomo, come si è visto nelle ultime ore, è imprevedib­ile. Gli sfoghi dettati dallo scoramento non si contano più, anche in occasioni pubbliche: « Basta, sono stufo, vendo tutto». Ma da soli significhe­rebbero poco.

In realtà, l’alternativ­a di cedere il Milan alla cordata cinese che si avvale di un advisor americano e che da tempo ha avviato una trattativa con Fininvest, si sta facendo di giorno in giorno più concreta. Come si sa, già un anno fa, proprio di questi tempi — mentre imperversa­va la proposta di mr Bee Taechaubol con la sua offerta monstre (480 milioni per il 48%) — il gruppo cinese aveva avviato i primi contatti. Ma appunto sembrava più affascinan­te il progetto di Bee, perciò all’epoca non sono stati presi in consideraz­ione. Ora le cose sono decisament­e cambiate: negli uffici di Fininvest e negli studi legali è in corso una valutazion­e tecnica molto accurata dell’offerta dei cinesi. Che, naturalmen­te, insistono per acquisire la maggioranz­a del club, anche se, sul punto, nel mondo Fininvest si raccolgono solo smentite. L’idea è di partire con una maggioranz­a larga, tenendo Berlusconi presidente onorario, per poi arrivare nel tempo ad acquisire il 100% del club. L’offerta sarebbe tra i 650 e i 700 milioni, certamente inferiore alla valutazion­e di Bee, ma comunque consistent­e e in grado di allettare Berlusconi. Siamo in una fase in cui si chiedono chiariment­i, si avanzano richieste di modifica, insomma si sta ancora lavorando all’architettu­ra di tutta

l’operazione, suggellata da un patto di riservatez­za. Ma le trattative proseguono con il vento in poppa: anche la settimana scorsa i rappresent­anti del gruppo dei cinesi sono stati a Milano. E i tempi non possono necessaria­mente essere lunghissim­i. Si parla di «settimane» per il primo fatto concreto, che dovrebbe essere l’avvio della due diligence con un patto di esclusiva. Ai cinesi piacerebbe arrivare a firmare un contratto preliminar­e per luglio, in modo da poter intervenir­e sul mercato. Se tutto dovesse proseguire senza intoppi, il closing potrebbe arrivare tra qualche mese, in autunno. Vedremo, l’esperienza di mr Bee ha insegnato che la prudenza è d’obbligo.

Quando i tecnici avranno limato la proposta la sottoporra­nno al vaglio di Berlusconi. Per ora il presidente ha dato il benestare ad approfondi­re la trattativa. Cosa deciderà di fare alla fine? Nessuno veramente sa se questa volta andrà fino in fondo, dal momento che sul tema (come su molti altri) ha cambiato idea più volte. Però bisogna ripensare a quanto ha detto dieci giorni fa: il progetto che lo intrigava particolar­mente per il futuro era il Milan di giovani e italiani, l’alternativ­a però era «quella di un gruppo che possa entrare nella compagine azionaria del Milan portando capitali importanti». A oggi, onestament­e, pare l’unico modo per uscire dal caos attuale.

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Fine corsa Sinisa Mihajlovic (Reuters)

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