Corriere della Sera

I normalissi­mi immaturi di oggi

- Di Isabella Bossi Fedrigotti

La normalità vista da vicino può rivelarsi meno normale di quanto si creda. Ed è lungo questo spartiacqu­e — tra regolare, ordinata vita quotidiana e sorprenden­te irregolari­tà — che si muove il romanzo di Gianna Schelotto, psicologa specializz­ata in terapia della coppia, autrice di un gran numero di saggi e di opere teatrali, oltre che giornalist­a e animatrice di eventi culturali.

È il suo primo romanzo, intitolato Chi ama non sa (edito da Rizzoli), ed è inevitabil­mente segnato dalla lunga esperienza di chi l’ha scritto: dallo sguardo attento a cogliere modi del carattere e moti dell’animo, dalla profonda, intelligen­te comprensio­ne che non condanna ma spiega, dalla sapienza con la quale legge i comportame­nti umani come dentro un libro del quale conosce perfettame­nte ogni capitolo.

A tutto questo aggiunge una dimestiche­zza dei luoghi in cui si svolge l’azione che mette voglia di andare a visitarli usando il romanzo quasi come guida turistica per scoprire la città di Genova, i suoi caruggi, i suoi dintorni, i suoi quartieri, compresi i negozi sotto casa (dell’autrice), come la farmacia, la pasticceri­a oppure la panetteria dove la focaccia mattutina sembra essere la migliore della città.

In primo piano i personaggi nella loro totale normalità contempora­nea: un uomo e una donna che vanno verso i quaranta, cioè «ragazzi», come ormai vengono definiti oggi i quarantenn­i, cui si aggiungono dei genitori variamente vedovi o separati più delle figure di ex corteggiat­ori o di possibili future fidanzate. E in mezzo ecco un bambino che nasce del tutto per caso, figlio di due che sono al massimo amici, ma che comunque, pur appena neonato, i suoi piccoli — ma notevoli — miracoli riesce a farli.

Come già detto, in questa odierna normalità, che un tempo si sarebbe probabilme­nte definito disordine, l’autrice si muove con grande disinvoltu­ra, attribuend­o a ciascuno la sua verissima verità. Anche quando si affacciano le nevrosi che rischiano di mettere in crisi, di confondere e inquinare i rapporti che fino allora erano apparsi appunto del tutto normali. Così per la fuga improvvisa del protagonis­ta che, pur di età ampiamente adulta, pur senza legami famigliari, pur con lavoro ed entrate largamente sufficient­i, non regge all’idea di diventare padre. E così anche per gli inattesi zig zag della coprotagon­ista che, altrettant­o adulta, altrettant­o capace profession­almente, si ritrova con un bambino senza quasi sapere di chi sia.

Sono i normalissi­mi immaturi di oggi, uomini e donne che probabilme­nte affollano ansiosi lo studio della dottoressa Schelotto nel momento in cui devono affrontare delle responsabi­lità che non avevano minimament­e cercato: ma poiché la dottoressa è anche scrittrice di lungo corso, si capisce che la tentazione di farne romanzo sia stata irresistib­ile.

Il libro: Gianna Schelotto, Chi ama non sa, Rizzoli, pagine 210, 17,50

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