No a penalizzazioni, flessibilità da 62 anni
Tra le proposte di riforma del sistema pensionistico all’inizio di quest’anno è arrivata anche quella elaborata dai sindacati confederali. La proposta unitaria di Cgil, Cisl e Uil mira a risolvere i problemi fondamentali attualmente evidenziati da molti osservatori della materia: eccessiva rigidità dell’età di pensionamento fissata dall riforma Fornero e la delicata situazione dei lavoratori precoci. Sul primo punto, i sindacati propongono di riformulare i requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia. Il documento propone di permettere al lavoratore di andare a riposo a 62 anni, senza penalizzazioni (né tagli in percentuale, né ricalcolo contributivo) visto che, sottolineano i sindacati, la penalizzazione per il cittadino sarebbe inclusa nel passaggio avvenuto nel 2012 al sistema contributivo pro quota. Per i lavoratori precoci, quelli che hanno cominciato in giovane età, i sindacati hanno fatto propria la proposta Damiano-Baretta (Pd): la cosiddetta «quota 41», numero che indica gli anni di contributi versati. Oltre questa soglia il cittadino potrebbe smettere di lavorare, indipendentemente dall’età.