Corriere della Sera

Dell’Utri in ospedale. La visita di familiari ed ex ministre Si è sentito male nella sua cella di Rebibbia. La moglie: Pannella ha ragione, c’è molto da fare per le carceri

- Fabrizio Caccia

«Ha ricomincia­to a mangiare ma è molto provato...», sospira a fine giornata Miranda Ratti, la moglie di Marcello Dell’Utri, che ieri mattina è andata a trovarlo insieme con il figlio Marco, su all’Unità di terapia intensiva cardiologi­ca dell’ospedale Sandro Pertini, al primo piano della Palazzina A. La signora Ratti, il giorno prima, in un colloquio con Stefano Zurlo de il Giornale, aveva lanciato l’allarme: «Sono molto preoccupat­a, l’organismo di Marcello è già debilitato e le sue patologie adesso sono peggiorate, si è aggiunta un’infezione...». Così, ieri sera, sono arrivate al «Pertini» per sincerarsi della situazione anche due «big» di Forza Italia, Stefania Prestigiac­omo e Anna Maria Bernini, la prima ex ministra dell’Ambiente, la seconda ex ministra per le Politiche europee con Silvio Berlusconi nel 2011. Con Dell’Utri in stanza — accompagna­te dagli agenti di custodia — sono rimaste una ventina di minuti. Alla fine lui le ha ringraziat­e: «Sono molto contento della vostra visita».

L’ex senatore di Forza Italia, condannato a sette anni di reclusione in via definitiva dalla Cassazione il 9 maggio 2014 per concorso esterno in associazio­ne mafiosa, è ricoverato all’Utic del Pertini da mercoledì scorso. Aveva cominciato a sentirsi poco bene martedì sera nella sua cella di Rebibbia, dov’era arrivato la domenica dopo il trasferime­nto dal carcere di Parma. «Dopo il cuore, il diabete e la prostata ora ci si è messa anche una brutta setticemia — dice la moglie Miranda —. Per fortuna al Pertini Situazione aggravata da una setticemia, chiamato infettivol­ogo dello Spallanzan­i ci sono medici molto in gamba e un infettivol­ogo dello Spallanzan­i, il professor Galati, ha già iniziato ad occuparsi della sepsi. Mi hanno detto che ci vorranno 4-5 giorni per ultimare le analisi».

Dell’Utri, dal canto suo, pur non avendo «la forza per fare battute», racconta la moglie, si è informato del suo amato Milan: «Quanto mi dispiace, stiamo facendo una pessima figura...», ha detto lui dopo aver saputo del finale disastroso di campionato. Col figlio Marco, presidente della società di distribuzi­one cinematogr­afica M2 Pictures, l’ex senatore ha parlato invece di Pelè, il leggendari­o calciatore brasiliano dalla cui storia è tratto il film omonimo, diretto dai fratelli Jeff e Mike Zimbalist, che uscirà nelle sale il 26 maggio. E O’ Rei quel giorno sarà a Milano per il lancio. «Pelè è un grande, portagli i miei saluti», ha detto Dell’Utri a Marco. Poi, prima di lasciarsi, ha abbracciat­o a lungo moglie e figlio: «Sono felice di avervi rivisto». La signora Miranda, però, è molto turbata: «Ha ragione Marco Pannella, bisogna fare ancora tanto per le carceri. In questi due anni, salvo Bollate, ho visto cose da Medioevo».

La malattia

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