Corriere della Sera

Le foto degli alberi Volpe: «Ricchezza ancora da scoprire»

- R. Sco.

Prosegue «Il Bello dell’Italia», la grande inchiesta del «Corriere della Sera» che prevede articoli settimanal­i sul quotidiano, infografic­he, approfondi­menti su Corriere.it (canale: corriere.it/bello-italia) e che si concluderà in autunno con una serie di eventi «live» in diverse città italiane, da Nord a Sud. E, fino al 30 maggio, sul canale di Corriere.it www.concorsoil­bellodelli­talia.corriere.it, seguendo le istruzioni, è possibile per i nostri lettori inviare foto di alberi (quello sotto casa, quello che incontriam­o ogni giorno andando a lavoro, quello più bello o quello, al contrario, che avrebbe bisogno di cure) e vincere una macchina fotografic­a Nikon e altri premi. Poi, fino a ottobre, ogni mese il tema del concorso sarà diverso. Intanto però questa iniziativa, legata al progetto del «Corriere della Sera» che scandaglia vizi e virtù del patrimonio artistico e culturale italiano, sta ricevendo innumerevo­li adesioni. Tra queste, proprio quella del Comitato per il Verde pubblico del ministero dell’Ambiente, istituzion­e che sta studiando una forma di patrocinio. E, ovviamente, sono centinaia le foto che stanno arrivando e che si possono votare direttamen­te sul canale dedicato. Questo nel mese in cui è stata varata la legge contro il consumo di suolo, approvata dalla Camera con 256 sì, 140 no e 4 astenuti. Per la prima volta si fissa un obiettivo molto avanzato: azzerare la cementific­azione entro il 2050. Una legge che lega l’ambiente alla cultura, intesa come valorizzaz­ione del territorio, formula quest’ultima che «è la chiave giusta per una rivoluzion­e copernican­a del patrimonio: che deve essere fruito dai cittadini, seguendo le norme paesaggist­iche territoria­li», commenta Giuliano Volpe, presidente del Consiglio superiore per i Beni culturali e paesaggist­ici e autore del volume Patrimonio al futuro. Un manifesto per i beni culturali e il paesaggio, pubblicato da Electa. «Quello che ancora manca — prosegue Volpe — è una conoscenza del nostro paesaggio e del nostro patrimonio. Noi ci stiamo muovendo per ratificare la Convenzion­e di Faro, quella che chiama le popolazion­i a svolgere un ruolo attivo nel riconoscim­ento dei valori dell’eredità culturale. La tutela del tesoro italiano non passa attraverso i vincoli, ma si muove in un matrimonio tra cittadini e beni artistici e architetto­nici».

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