Sede di lavoro: Europa Il cv ideale in Microsoft
Che cosa vogliono per il loro futuro professionale i cosiddetti «Millennial» o «nativi digitali», vale a dire i ragazzi e ragazze nati tra la metà degli anni 80 e i primi anni del duemila, sempre connessi? Sarà sempre più importante capirlo dato che nel 2020 saranno il 50% dei lavoratori nel mondo.
Un primo identikit lo fornisce Monica Rancati, direttore risorse umane Western Europe di Microsoft. «Non cercano semplicemente un lavoro, vogliono fare qualcosa che abbia un certo impatto, che abbia un significato, sono guidati da valori aziendali e valori personali molto forti, vogliono fare diverse esperienze, mettersi in gioco, sbagliare e non guardano per forza subito al guadagno. Fanno 5.700 tweet al secondo e visualizzano un milione di link ogni venti secondi». La disponibilità a viaggiare, cambiare spesso e facilmente ruolo e Paese sono altre caratteristiche di questi profili. E lo testimoniano anche alcune delle liceali intervistate a Napoli in occasione dei corsi della Nuvola Rosa, iniziativa di Microsoft, Avanade, Asus, Accenture e Aviva per avvicinare le ragazze alle materie Stem.
Per esempio Rosy, Maria e Anna, all’ultimo anno del Liceo scientifico Nitti, dichiarano di essere pronte subito a fare le valigie dopo aver studiato, anche se vorrebbero poi tornare a Napoli. «I giovani di oggi devono pensare all’Europa e al mondo come sede di lavoro » enfatizza la Rancati. L’importanza del cambiamento della posizione ogni tre anni in un’azienda e soprattutto in una realtà che si occupa di tecnologia è fondamentale perché il mondo cambia rapidamente e le diverse esperienze aiutano ad arricchire il proprio curriculum e a fare carriera, secondo quanto ribadisce la direttrice risorse umane, che racconta che in Microsoft il 30% dei dipendenti ogni tre anni cambia ruolo. L’opportunità di fare esperienze internazionali sta diventando poi un elemento fondamentale proprio per attrarre talenti e per trattenerli a lungo. E tra coloro che hanno più predisposizione a muoversi in altri Paesi ci sono sudamericani, asiatici (tra cui in particolare i cinesi, gli indiani e i mediorientali) e in Europa spagnoli, francesi, inglesi, portoghesi e islandesi. Ma quale è infine la ricetta per l’internazionalizzazione e il cambiamento di prospettiva delle aziende? Qualche esempio: una metamorfosi culturale e la scommessa proprio sui «millennials».