Corriere della Sera

Il nuovo progetto di Santoro: entra nel «Fatto» con il 7% Con Travaglio anche la web tv

- Giovanna Cavalli

ROMA Le chiamano partecipaz­ioni incrociate. Michele Santoro, con la società Zerostudio’s (sua al 66%) ha comprato il 7% della società Il Fatto, editrice del quotidiano diretto da Marco Travaglio. E che a sua volta già deteneva il 33% della Zerostudio’s. Insomma, a questo punto Michele è un azionista di Marco e viceversa.

Non è solo uno scambio di cortesie. Ma un’operazione strategica per marcare in qualche modo il territorio sempre più affollato dell’informazio­ne. «Abbiamo un bel progetto per una web tv, che realizzere­mo in sinergia con la società di produzione di Michele», spiega un Travaglio perfettame­nte calato nel ruolo dell’imprendito­re. «Un laboratori­o televisivo con le nostre firme e i suoi giornalist­i, che produrrà format, documentar­i e reportage».

Chi sa guardare oltre, ci vede dell’altro. Il quotidiano di Travaglio si è schierato per il fronte del no al referendum costituzio­nale di ottobre. Una posizione che verrà sostenuta con iniziative di piazza, dibattiti e quant’altro. Ed è possibile che Santoro possa essere della partita. «Non ne abbiamo parlato», dice Travaglio. «Ma faremo parecchie cose, la Festa del Fatto alla Versiliana sarà certamente impostata su questo e spero davvero che almeno qualche evento si possa organizzar­lo con lui».

Dimenticat­i i dissapori ai tempi di Servizio Pubblico (ottobre 2014), quando Travaglio lasciò gli studi de La7 perché imbufalito con l’amico. La pace dopo la lite fu sancita quasi un anno fa da un editoriale sul Fatto: «Grazie, Michele. Comunque la pensiamo, c’ è ancora bisogno di te». Ed eccoli insieme, infatti, da coazionist­i.

Anche perché le vie che portano alla Rai sono ormai interrotte da un pezzo per l’ex conduttore, ritenuto troppo costoso («Ogni trasmissio­ne è un kolossal che manco Quo Vadis », gli rinfacciav­ano i detrattori), e che si è visto respingere ogni abboccamen­to. Tant’è che giorni fa tuonava: «La Rai di Campo Dall’Orto è un bluff».

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