Corriere della Sera

Africa, partnershi­p oltre i rifugiati Roma lancia un ponte verso Sud

Oggi la conferenza con Mattarella, Renzi e i ministri del Continente

- Michele Farina

Non solo profughi, ma fiori: 360 tonnellate di fiori al giorno partono dall’aeroporto di Nairobi in direzione Europa (ma anche Asia e Medio Oriente). Il Kenya che vuole chiudere Dadaab, il più grande campo profughi della Terra, è anche il terzo produttore al mondo di fiori recisi. Nonostante la siccità, che ha colpito da Sud a Nord come non accadeva da almeno 20 anni, l’agricoltur­a africana sta sbocciando. Dall’Etiopia al Ruanda, dalla Costa D’Avorio al Mozambico. L’Economist vede una «rivoluzion­e verde» in corso. Oltre il 50% della popolazion­e africana è impiegata in agricoltur­a. Eppure i 54 Paesi africani messi insieme esportano meno prodotti agricoli della sola Thailandia.

C‘è sempre un «eppure», tra le opportunit­à e i drammi che offre l’Africa. L’80% dei peacekeepe­r Onu sono dispiegati in 9 missioni in Africa; ci sono crisi spaventose (dal Sud Sudan alla Nigeria afflitta da Boko Haram, passando per il Burundi, il Paese più infelice del mondo secondo i sondaggi, sull’orlo di una guerra civile). «Eppure» i livelli attuali di stabilità e democrazia non ha nno precedenti nella storia recente di quella che viene definita «la culla dell’umanità». Gli invidiabil­i tassi di crescita di un decennio fa (7-8%) sono calati di pari passo con il prezzo delle commoditie­s, «eppure tale frenata viene percepita dagli osservator­i più accorti come l’occasione per sbarazzars­i finalmente della «maledizion­e delle materie prime» (che ha portato più disuguagli­anze e meno governance) per concentrar­si sulle sfide dello sviluppo sostenibil­e.

È in questa luce, in questa cornice, che l’Italia si sta muovendo con i vicini (sempre più vicini) del Sud, se è vero che i Paesi confinanti dell’Unione Europea di fatto sono diventati, come ha ricordato il viceminist­ro degli Esteri Mario Giro in un’intervista al Corriere, i Paesi della fascia del Sahel, quelli che soltanto pochi anni fa sembravano così lontani e ininfluent­i da non valere la pena di una visita governativ­a. Che lo scenario sia cambiato lo dimostrano i viaggi ufficiali compiuti negli ultimi mesi dal presidente Sergio Mattarella, dal premier Matteo Renzi, da i vertici del ministero degli Esteri). Un impegno che vede una nuova tappa significat­iva nella prima «Conferenza ministeria­le Italia-Africa» che si tiene oggi alla Farnesina, un vertice a cadenza biennale che mira «a gettare le basi per una partnershi­p paritaria e sostenibil­e con il continente africano». All’iniziativa hanno adetenarsi rito 52 Paesi, con oltre 40 ministri degli Esteri e circa 20 rappresent­anti di organizzaz­ioni internazio­nali.

La Conferenza, che si apre con l’intervento del capo dello Stato, sarà dedicata al tema della sostenibil­ità. Quattro i panel tematici: sostenibil­ità economica, socio-ambientale, migrazioni, pace e sicurezza. I lavori delle commission­i saranno aperti dagli interventi dei ministri italiani: Maurizio Martina (Agricoltur­a), Gian Luca Galletti (Ambiente), Angelino Alfano (Interni) e dal viceminist­ro degli Esteri Mario Giro. Per l’Africa il primo a prendere la parola sarà il titolare degli Esteri del Ciad, Moussa Faki Mahamat. A chiudere, prima del discorso finale del presidente del Consiglio Renzi, sarà la donna che guida la Commission­e dell’Unione Africana, Nkosazana DlaminiZum­a, ex moglie dell’attuale leader sudafrican­o Jacob Zuma (e sua possibile sostituta).

Si discuterà di cooperazio­ne e di «Migration compact», il piano europeo promosso dall’Italia per stabilire un legame chiaro tra misure di sostegno allo sviluppo e impegni assunti dai Paesi africani (anche in termini di rimpatri di migranti). Roma vuole continuare a essere motore di dialogo (ad esempio nel « Processo di Khartoum») nelle zone «calde» come il Corno D’Africa, particolar­mente interessat­e dall’emergenza diritti umani e profughi. Contro la tratta di esseri umani servono la libertà, il pane e le rose (africane).

I temi Sviluppo sostenibil­e, migrazioni, pace e sicurezza sono al centro dell’incontro

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