Corriere della Sera

L’Edicola di Fiorello dal web a Sky

In chiaro su Tv8. «La Rai può fare grandi varietà, non un programma come il mio»

- Renato Franco

Fiorello prende di nuovo la strada della tv, la direzione è quella di Sky, la data è giugno, il programma è la sua Edicola Fiore. Lo ha annunciato postando un video del suo mini-show mattutino su Twitter: nove minuti girati con lo smartphone e un gioco a eliminazio­ne per capire il suo futuro a breve termine. «Basta con questo web, noi ambivamo alla tv — ha detto aggirandos­i tra i tavolini del bar —, avevamo lanciato un appello alle tv e ora una ci ha risposto. Ma cominciamo a fare le eliminazio­ni, andiamo per esclusione. Purtroppo, non è la Rai. E non sto parlando del programma di Boncompagn­i». Fiorello spiega che le voci circolate ultimament­e su un suo ritorno in Rai non erano vere, anche perché «lì posso fare programmi di altro tipo, come il grande varietà, ma non un programma come Edicola Fiore ».

Prosegue con le eliminazio­ni: «Rimane La7: ma Cairo no, non è lui. Quindi la lotta per averci — pensate che fanno addirittur­a una lotta per averci — si riduce a Sky e Mediaset». Su Twitter Fiorello (vero nome Rosario Tindaro Fiorello), 56 anni, in un momento del suo mini show mattutino su Twitter Marco Bellocchio (foto) sta preparando un film sulla storia di Tommaso Buscetta, il primo e più celebre pentito di mafia che permise a Falcone e Borsellino di portare alla luce la struttura di Cosa Nostra. Lo ha annunciato Beppe Caschetto di IBC Movie e Paolo Del Brocco, ad di Rai Cinema. «Mi interessa il personaggi­o di Buscetta — ha spiegato Bellocchio — perché è un traditore. “Il traditore” potrebbe essere il titolo del film. Ma chi ha veramente tradito i principi “sacri” di Cosa Nostra non è stato Buscetta, ma Totò Riina e i Corleonesi. Come si vede due modi opposti di tradire. Nella storia tradire non è sempre un’infamia. Può essere una scelta eroica». Visti i precedenti però (il Fiorello Show del 2009 e la stessa Edicola in onda su Sky Uno tre anni fa) il morning show che parte dalla rassegna stampa sembra destinato alla pay tv di Murdoch. «Sarete pagati tutti — chiude Fiorello, rivolto agli avventori più anziani del bar — e finalmente il viagra non sarà più un lusso».

L’ipotesi allo studio però non è confinare un personaggi­o come Fiorello sulla pay tv, per lui Sky sta pensando a Tv8, la rete in chiaro del gruppo in cerca di nuova visibilità dopo aver conquistat­o un posto prezioso nel telecomand­o. E Fiorello è il modo migliore per allargare gli ascolti. Per ora solo «Basta con questo Internet, noi ambivamo alla television­e, ora una rete ci ha risposto» 9 puntate per vedere «l’effetto che fa». Dopo l’estate potrebbe diventare un appuntamen­to fisso (ore 7:30 live).

Proprio pochi giorni fa la sua Edicola ha ricevuto il premio È Giornalism­o, fondato vent’anni fa da gente come Biagi, Montanelli e Bocca. Sul set naturale del bar sotto casa Fiorello costruisce il varietà 2.0 con personaggi locali e ospiti famosi. La scusa è quella della rassegna stampa, un modo per commentare i fatti del giorno ma soprattutt­o graffiare la realtà che ci circonda. A chi non aveva gradito che il premio andasse a uno che di mestiere fa spettacolo aveva risposto: «Hanno detto che i padri fondatori si sono rivoltati nella tomba, ma ho contato le volte in cui è stato detto e vi comunico che adesso sono nella posizione normale».

La tv del varietà — quella che tutti gli chiedono — invece rimane per ora sullo sfondo, la gara agli ascolti non gli piace: «Una volta eri un artista che si esibiva. Oggi devi andare lì a fare il bersaglio».

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