Corriere della Sera

Il profilo

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Marco Pannella è nato nel 1930 a Teramo, in Abruzzo. Inizia da giovanissi­mo la carriera politica iscrivendo­si nel 1945 al Partito liberale italiano

Nel 1955 fonda il Partito radicale e ne diviene per la prima volta segretario nel 1963. Due anni più tardi inizia una delle sue prime campagne storiche: quella per il divorzio, introdotto nel 1970. La legge sull’aborto, invece, è del 1978

Negli Anni 70 partono le battaglie referendar­ie. Pannella difende divorzio e aborto, ma nel 1978 è sconfitto nella consultazi­one contro il finanziame­nto pubblico dei partiti

Nel 1976 viene eletto in Parlamento, nel 1979 è eurodeputa­to

Diversi i suoi scioperi della fame e della sete in segno di protesta. Negli Anni 80 Pannella e i radicali si schierano per il referendum anti-caccia e anti-nucleare. Negli ultimi anni il leader radicale si batte per le carceri e la moratoria contro la pena di morte

Chi gli è stato vicino giura che in questi tre mesi chiuso in casa Marco Pannella non ha mai smesso di fumare né sigari né sigarette, e che pure le medicine mica se le prendeva tutte, erano più quelle che nascondeva nei vasi di casa, un po’ di nascosto, come fanno i bambini.

Chi è stato vicino al leader radicale in questi cento giorni racconta la fatica di contenere in quattro mura un uomo che nessuno ha mai saputo tenere fermo nemmeno dentro le mura di una città, e ha una sola spiegazion­e per la sua capacità di andare avanti nella sua vita, a dispetto di tutti i valori medici che a nessun medico tornavano sballati come erano: l’amore.

È stato circondato d’amore Marco Pannella in questi tre mesi di costrizion­e, cioè da quando la sua malattia si è aggravata di colpo e per la prima volta in una sua domenica ha dovuto dire al fido Massimo Bordin: «No, oggi non lo faccio il dibattito con te a Radio Radicale».

Quella domenica è suonato il campanello, per tutti. E da quella domenica la sua casa alle spalle di Fontana di Trevi si è affollata, più di quanto non lo fosse già nei giorni normali. Accanto a Matteo Angioli e a Laura Hart sono arrivati, in fila e senza farsi pregare, Rita Bernardini, Mirella Paracchini, Alessio Falconio, Maurizio Turco, Maria Antonietta Coscioni. Ognuno con un pezzo di amore e di vita.

Clemente Mimun è arrivato con un millefogli­e e una torta con le mandorle e le visciole, e da quella domenica non ha mai smesso di fargli avere in casa i cibi più sfiziosi e stravagant­i, per stimolargl­i un minimo di appetito se non proprio una pazza voglia di mangiare che il leader radicale non ha mai di certo avuto.

Leggendari i suoi scioperi della fame e della sete, che lui ha sempre voluto chiamare satyagraha, battaglie non violente: Marco Pannella le ha portate avanti, indistinta­mente, per i diritti civili in Italia, contro la pena di morte nel mondo, per il Tibet, e non è un

Il papa e il presidente

Ha mantenuto rapporti con tutti dal Santo Padre e dal presidente della Repubblica

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