Corriere della Sera

Il ritorno di Ulissi con vista su Rio E Nibali scalpita

Vincenzo vuole le salite per stanare Valverde

- Marco Bonarrigo

Doppietta Diego Ulissi conquista la sua seconda tappa al Giro 2016 battendo sul traguardo di Asolo Amador e Jungels (Afp) ho spiegato — dice Cassani — che lo porto alle Olimpiadi se segue il percorso di preparazio­ne adatto, disputando il Tour. E se realizza che il tracciato olimpico è più duro di quelli cui lui è abituato». Ora la palla passa al corridore: i posti in palio sono cinque.

Chi mentalment­e sta maturando è Vincenzo Nibali. Un tempo nei giorni grigi schivava i cronisti, adesso dà loro udienza quotidiana­mente sulla scaletta del bus Astana. Si discute della caduta che ha coinvolto cinque suoi compagni di squadra lasciandol­o solo soletto. Nibali non sa ancora che il fedelissim­o Valerio Agnoli si è fratturato il capitello radiale e incrinato il polso. Valerio è un duro e oggi proverà Vincenzo Nibali, 31 anni, ha vinto il Giro del 2013 davanti a Uran e Evans, oltre a Tour e Vuelta

a partire. «Quando mi sono accorto della caduta — spiega — ho corso sulla difensiva. Analizzere­mo quello che è successo». Per capire se i compagni di squadra fossero troppo indietro nel gruppo, per esempio.

Si discute anche della passività di Valverde nella fuga sulla discesa di Forcella Mostaccin. «Potevamo andare al traguardo — spiega il siciliano — ma lui non collaborav­a perché doveva aspettare Amador. Mi sembra chiaro che la Movistar giocherà con due punte, cercando di mettermi in mezzo. Non perdo la calma nemmeno quando Valverde sprinta per guadagnare qualche secondo: sono traguardi non adatti a me, faccia pure. Venerdì arrivano le grandi salite e da quel giorno la musica cambia». Sereno Nibali, molto meno il suo mentore Martinelli che manda a quel paese i cronisti a caccia di un parere sulla giornata. Tra kazaki silenziosi e bresciani permalosi, in casa Astana non ci si annoia mai.

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