Louvre, opere al riparo dalla piena
Le inondazioni che stanno devastando la Francia sono giunte a Parigi, dove la Senna continua a crescere tanto che Louvre, Museo d’Orsay e Biblioteca nazionale resteranno chiusi oggi perché decine di addetti e volontari possano mettere in salvo le opere d’arte minacciate dalla piena prevista oggi.
Il museo più visitato al mondo (9 milioni di ingressi all’anno) oggi resterà chiuso per permettere di mettere in salvo «a titolo preventivo» le opere custodite nei depositi e nelle altre «zone inondabili». Saranno spostati ai piani superiori del Louvre i circa 220 mila pezzi dei depositi e le 6-7.000 opere delle altre zone a rischio del museo, tra le quali quelle del nuovo dipartimento di arti islamiche inaugurato nel 2012 dall’architetto italiano Mario Bellini.
Dal 2002 il Louvre è dotato di un piano di emergenza con una lista dei beni da trasferire e con una serie di compiti molto precisi affidati a ogni dipendente in modo da permettere un’evacuazione rapida in caso di inondazione: la Senna è molto vicina. L’ultima esercitazione si è svolta l’ 8 marzo scorso. Da tempo il museo è consapevole del rischio di tenere le opere in deposito nei sotterranei, e per questo è stato deciso il loro trasferimento in una nuova struttura nel Pas-de-Calais, che però sarà pronta non prima del 2018.
Dall’altra parte del fiume, sulla Rive Gauche, anche il museo d’Orsay (3,4 milioni di visitatori l’anno) ha preso dei provvedimenti eccezionali: annullamento della «notturna» di ieri sera e chiusura per la giornata di oggi, quando è atteso il livello più alto della piena.
Vicino alla Tour Eiffel, il museo del Quai Branly sembra essere più sicuro perché è stato progettato tenendo presente il rischio di piena della Senna. Il piano di evacuazione previsto scatta solo quando il livello delle acque raggiunge 7,3 metri al ponte d’Austerlitz, una soglia molto alta che secondo le previsioni non do- vrebbe essere raggiunta.
La ministra della Cultura, Audrey Azoulay, ha indetto per questa mattina al museo del Louvre una riunione straordinaria dei responsabili delle istituzioni culturali pubbliche per fare il punto della situazione e coordinare le azioni di salvaguardia delle opere.
Ma non sono solo i musei
parigini a soffrire per le piogge senza precedenti. Il celebre castello di Chambord è da mercoledì completamente circondato dall’acqua, che è entrata nel cortile reale e ha danneggiato i circuiti elettrici dell’edificio. Una parte del parco è sommersa. «E per esperienza, sappiamo che la maggioranza dei danni vengono prodotti non quando l’acqua sale, ma quando si ritira», dice il direttore Jean d’Haussonville.