Corriere della Sera

Louvre, opere al riparo dalla piena

- Di Stefano Montefiori

Le inondazion­i che stanno devastando la Francia sono giunte a Parigi, dove la Senna continua a crescere tanto che Louvre, Museo d’Orsay e Biblioteca nazionale resteranno chiusi oggi perché decine di addetti e volontari possano mettere in salvo le opere d’arte minacciate dalla piena prevista oggi.

Il museo più visitato al mondo (9 milioni di ingressi all’anno) oggi resterà chiuso per permettere di mettere in salvo «a titolo preventivo» le opere custodite nei depositi e nelle altre «zone inondabili». Saranno spostati ai piani superiori del Louvre i circa 220 mila pezzi dei depositi e le 6-7.000 opere delle altre zone a rischio del museo, tra le quali quelle del nuovo dipartimen­to di arti islamiche inaugurato nel 2012 dall’architetto italiano Mario Bellini.

Dal 2002 il Louvre è dotato di un piano di emergenza con una lista dei beni da trasferire e con una serie di compiti molto precisi affidati a ogni dipendente in modo da permettere un’evacuazion­e rapida in caso di inondazion­e: la Senna è molto vicina. L’ultima esercitazi­one si è svolta l’ 8 marzo scorso. Da tempo il museo è consapevol­e del rischio di tenere le opere in deposito nei sotterrane­i, e per questo è stato deciso il loro trasferime­nto in una nuova struttura nel Pas-de-Calais, che però sarà pronta non prima del 2018.

Dall’altra parte del fiume, sulla Rive Gauche, anche il museo d’Orsay (3,4 milioni di visitatori l’anno) ha preso dei provvedime­nti eccezional­i: annullamen­to della «notturna» di ieri sera e chiusura per la giornata di oggi, quando è atteso il livello più alto della piena.

Vicino alla Tour Eiffel, il museo del Quai Branly sembra essere più sicuro perché è stato progettato tenendo presente il rischio di piena della Senna. Il piano di evacuazion­e previsto scatta solo quando il livello delle acque raggiunge 7,3 metri al ponte d’Austerlitz, una soglia molto alta che secondo le previsioni non do- vrebbe essere raggiunta.

La ministra della Cultura, Audrey Azoulay, ha indetto per questa mattina al museo del Louvre una riunione straordina­ria dei responsabi­li delle istituzion­i culturali pubbliche per fare il punto della situazione e coordinare le azioni di salvaguard­ia delle opere.

Ma non sono solo i musei

parigini a soffrire per le piogge senza precedenti. Il celebre castello di Chambord è da mercoledì completame­nte circondato dall’acqua, che è entrata nel cortile reale e ha danneggiat­o i circuiti elettrici dell’edificio. Una parte del parco è sommersa. «E per esperienza, sappiamo che la maggioranz­a dei danni vengono prodotti non quando l’acqua sale, ma quando si ritira», dice il direttore Jean d’Haussonvil­le.

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 ??  ?? Le opere da mettere in salvo1 La chiave della Ka'ba, Egitto, 13992 La ciotola detta il «Battistero di Saint Louis» in argento, Egitto, 1320. È chiamato così perché usato per battezzare i figli di Luigi XIII3 Il piatto del Pavone, 1530, Turchia. È considerat­o uno dei capolavori dell’arte ottomana 1 2 3
Le opere da mettere in salvo1 La chiave della Ka'ba, Egitto, 13992 La ciotola detta il «Battistero di Saint Louis» in argento, Egitto, 1320. È chiamato così perché usato per battezzare i figli di Luigi XIII3 Il piatto del Pavone, 1530, Turchia. È considerat­o uno dei capolavori dell’arte ottomana 1 2 3

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