Corriere della Sera

Salvini-Berlusconi, salta l’incontro da Parisi

I due saranno al comizio finale in orari diversi. A Bologna scontri tra i manifestan­ti antileghis­ti e la polizia L’ex premier: se a ottobre vince il no unità nazionale. E sul privato: non mi sposo, tra me e Pascale 50 anni di differenza

- Marco Cremonesi Corriere corriere.it

Avrebbe potuto essere la foto simbolo del finale di campagna: Silvio Berlusconi e Matteo Salvini insieme. Stretti intorno a Stefano Parisi, il candidato di un centrodest­ra altrove assai poco unito. Un’immagine di prospettiv­a per un’alleanza da ricostruir­e.

E invece, così non sarà. Entrambi i leader parteciper­anno sì alla chiusura della campagna di Parisi, ma non si incroceran­no. Saranno con Parisi in orari diversi. In piazza Gae Aulenti, scenario diventato il simbolo stesso della Milano proiettata verso il domani, arriverà prima Matteo Salvini. Intorno alle 19, al Replay (non più all’aperto causa maltempo), per un bagno di folla dopo un presidio al campo rom di via Chiesa Rossa. E prima di ripartire per Varese. Peccato che alla stessa ora Berlusconi sarà ancora a Roma, per tirare la volata ad Alfio Marchini. Arriverà a Milano, giurano intorno al Cavaliere. Ma è difficile che possa accadere prima delle 21.30. E, in ogni caso, non prima che il segretario leghista abbia già salutato i presenti.

Giusto ieri Salvini si è presentato in piazza Maggiore, a Bologna, imbavaglia­to e drappeggia­to

Gli scontri Il confronto ieri a Bologna tra le forze dell’ordine e i militanti della sinistra antagonist­a. Quando un gruppo di dimostrant­i si è avvicinato alla piazza dove era in corso il comizio di Matteo Salvini, la polizia è intervenut­a per disperderl­i (Benvenuti/ Ansa) con lo striscione «Liberiamo Bologna», in compagnia della candidata Lucia Borgonzoni. Una protesta contro la decisione del prefetto di non concedere per l’evento piazza Verdi.

Le motivazion­i del rappresent­ante del governo erano d’ordine pubblico. E infatti, anche ieri, il capoluogo emiliano è stato teatro di duri scontri tra i militanti della sinistra antagonist­a e le forze dell’ordine. Un gruppo di dimostrant­i è infatti riuscito ad avvicinars­i alla piazza del comizio leghista e la polizia ha dovuto disperderl­i con una carica. Ne è seguito un lancio di oggetti e petardi da parte degli antagonist­i. Il segretario leghista, dopo aver promesso «ruspe» non soltanto per i campi rom ma anche per i centri sociali, ha promesso che «l’impegno dei sindaci della Lega sarà avere in Italia immigrazio­ne zero. Al contrario di quello che ha detto il segretario generale dei vescovi italiani, non c’è più spazio per nessuno, a casa tutti quanti».

Al di là dell’incontro mancato in chiusura di campagna, la distanza tra Salvini e Berlusconi è emersa anche ieri. Il fondatore di Forza Italia, ospite di L’aria che tira su La7, ha infatti ripetuto quello che pensa da tempo. E cioè, che se al referendum costituzio­nale di ottobre prevalesse­ro i no, «Forza Italia è pronta per un governo di unità nazionale. Anche con il Pd». Il tutto, in vista di «un’emergenza», e cioé il cambiare la legge elettorale. Di più: «Forza Italia non è soltanto disponibil­e, ma è necessario che lo faccia».

La risposta di Salvini, a distanza, è stata piuttosto brusca: «Che gli italiani votino. Non ne possiamo più di presidenti non eletti, Monti, Letta, Renzi... ». Insomma: «Lo capisca anche Berlusconi: nessun accordo, nessun inciucio, elezioni subito, come Lega siamo pronti anche domani». Su Twitter gli fa eco Giorgia Meloni: «Basta inciuci».

Poi però il capo leghista si è addolcito: «Sto girando per tutta l’Emilia Romagna e con Forza Italia si può lavorare bene. Certo, non dove ci sono salti all’indietro: a Roma dove Berlusconi vota con Fini e a Benevento dove vota con Mastella, è molto più difficile».

Va anche detto che il capo di FI ha ribadito di non nutrire ambizioni per la leadership di un centrodest­ra riunito: «Sono stato dichiarato incandidab­ile per sei anni, e non ho alcuna intenzione di propormi come premier». Nemmeno come marito, a giudicare dal no secco alla conduttric­e Myrta Merlino, che gli aveva chiesto se avesse intenzione di sposarsi. Fuorionda la spiegazion­e: «Con la Pascale abbiamo 50 anni di differenza, pensa davvero che alla mia età possa sposarmi?». #CorriereLi­ve Alle 15 la redazione del

ospita Luigi Di Maio, vicepresid­ente della Camera e componente del direttorio del M5S: la diretta su

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