Corriere della Sera

Il mercatino La vetrina di Eataly A Bari Andrea Guerra lancia la «piazza dei produttori» del Sud «Così gli alimenti migliori saranno distribuit­i in tutto il mondo»

- Francesco Strippoli

Nell’aspetto sarà una sorta di mercatino rionale. Nelle ambizioni è il trampolino di lancio per far arrivare prodotti di alta qualità, ma di nicchia, su scaffali internazio­nali. È l’ultima iniziativa di Eataly e parte da Bari, dove verrà presentata questa mattina alla presenza del patron Oscar Farinetti e di Andrea Guerra, nuovo presidente della catena di mega store alimentari.

Il progetto non a caso si chiama «Porta del Sud» e allude all’uscio da superare per arrivare a mete più lontane. Si rivolge a produttori, artigiani, coltivator­i e allevatori provenient­i dall’intera Italia meridional­e. A loro viene offerta la possibilit­à di esporre i prodotti, realizzati in maniera artigianal­e, in una «piazza dei produttori». Sarà allestita nel grande negozio che Eataly ha aperto a Bari tre anni fa nella vecchia ala monumental­e della Fiera del Levante (due piani e settemila metri quadri).

Lo store barese ospiterà gratuitame­nte e per un mese dieci aziende che saranno selezionat­e grazie all’aiuto di Slow Food. Ogni trenta giorni un diverso gruppo di imprese: piccoli coltivator­i e artigiani esporranno le loro merci e i loro alimenti, ricreando l’atmosfera di un piccolo mercato di quartiere.

«Quelli meritevoli — racconta Guerra in un’intervista con il Corriere del Mezzogiorn­o — potranno arrivare negli Eataly di tutta Italia e quelli ancora più bravi nei nostri negozi in giro per il mondo, da New York a Chicago, da Seul a Tokyo. In questo modo, noi continuiam­o a fare quello che ci diverte e ci intriga di più: scoprire cultura, tradizioni, territori, prodotti». Le modalità

Al centro del progetto c’è la Piazza dei Produttori, una sorta di mercato rionale allestito all’interno del mega store Eataly di Bari (il più grande del Sud Italia: ospita circa 600 mila visitatori all’anno)

La rotazione

Il mercatino ospiterà 10 piccoli produttori ed eccellenze locali, ogni mese diversi. Da lì i migliori cominceran­no un viaggio verso le sedi di Eataly in Italia e poi nel mondo, dagli Usa al Giappone, alla Corea Ogni mese saranno ospitate dieci piccole imprese locali scelte insieme a Slow Food

E poi pasta pugliese, salsicce calabresi, torrone irpino. Sono eccellenze del Sud e si sposano, come capita in Puglia ma non solo, con formidabil­i prodotti tecnologic­i. Guerra lo sa e lo dice: «Conosco da tempo l’esperienza del Politecnic­o di Bari. Devo dire che le eccellenze, gastronomi­che o tecnologic­he, non nascono per caso. Dal nostro punto di vista, il Sud è una delle maggiori ricchezze d’Italia. Ricchezza di terra, di tradizioni, di cultura, di filiera molto forte, ma anche molto fragile. Nel nostro store di Chicago abbiamo mille fornitori, 800 sono negli Stati Uniti grazie a noi. Ne siamo orgogliosi, ma è un trampolino ben organizzat­o, non è un caso».

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