Dolce vita all’islandese
er avvicinarsi allo spirito culturale e artistico di Reykjavik si può cominciare da un ostello. Cibo bio, passione per la convivialità e la lettura, circondati da arredi vintage: è la formula che ha reso il Kex, smart hostel 3.0, simbolo dell’easy living islandese per una clientela di visitatori di mezzo mondo e di molti residenti che vengono qui ( kexhostel.is) per godersi l’atmosfera cosmopolita della capitale più a nord del pianeta; solo 120 mila abitanti per ambizioni da metropoli con un centinaio di locali day&night e musei (una trentina) oltre alla magnifica sala da concerti Harpa, tutto ad hoc per affrontare lunghi inverni.
La spinta creativa dei trentenni e dei quarantenni si fa sentire anche a Tallinn, dove metà della popolazione è under 40, così come a Riga e Vilnius, città che in modi diversi hanno ricostruito le loro identità dopo l’indipendenza. La piccola Roskilde, forte del suo mega-festival rock non vuole essere oscurata da Copenaghen, e sempre musica si ascolta (si tratta del compositore classico Edvard Grieg, festeggiamenti il 15 giugno) nelle cittadine di Bergen e Troldhaugen, a 560 chilometri da Oslo, «porte» verso i fiordi, Capo Nord e l’Artico. Da adesso, e fino alla fine di agosto, le Capitali del Nord sono in versione outdoor (piazze, waterfront sul Baltico) con temperature sopra i 20 gradi; compagnie low cost come Wow ( wowair.it) a luglio volano in Islanda con tariffe intorno ai 300 euro, mentre Norwegian ( www.norwegian.com) collega Oslo a Roma, Milano e altre città italiane.
Anche nello spazio di un weekend si può vedere e fare molto nella capitale islandese: shopping, ristoranti e locali sono concentrati nel distretto del design «101» (è il codice postale ma è il nome popolare per il la zona di Miðborg). La Blue Lagoon ( www.bluelagoon.com, prenotazione obbligatoria) è un’enorme ed eccezionale area geotermale con spa e vasche, vicino all’aeroporto,