Moda all’Opera, Pierre Cardin diventa socio della Fenice
Alla fine degli anni Novanta gli stilisti entrarono di prepotenza nel sistema dell’architettura e del design generando uno sconquasso negli apparti disciplinari. Oggi il mondo degli stilisti è assai vicino a quello dell’Opera lirica: Dolce & Gabbana sono entrati alla Scala di Milano, Valentino al Teatro dell’Opera di Roma e ora Pierre Cardin alla Fenice di Venezia.
Cardin diventa socio sostenitore della Fenice e produttore di uno spettacolo intitolato Dorian Gray. La bellezza non ha pietà. Andrà in scena in agosto con testi e musiche di Daniele Martini, protagonisti Matteo Setti e Thibault Servière, direttore artistico Rodrigo Basilicati.
Cardin, 93 anni, è da sempre legato al teatro e a Venezia. Il suo Espace Cardin a Parigi ha promosso diversi talenti artistici e nel suo castello di Lacoste, che fu abitato dal Marchese de Sade, realizza un festival teatrale: «Questa estate, dal 14 al 27 luglio avremo Jonas Kaufmann e Martha Argerich. Inoltre, all’Espace Cardin di Place de la Concorde faccio teatro da cinquant’anni».
Con la Fenice c’è un rapporto da quando era ragazzo a Treviso. «Andavo alla Fenice e vi ho lavorato per i costumi. Ho lavorato con Jean Cocteau e Luchino Visconti per Senso. Cocteau aveva straordinaria classe e valore. Da giovane volevo essere un attore, e così mi sono legato a Jeanne Moreau. In scena Un momento de «L’amico Fritz» di Mascagni, in scena alla Fenice Poi la moda mi ha preso. Ma quando la Fenice mi ha chiesto di collaborare sono stato entusiasta. Quest’anno vi portiamo Dorian Gray, una commedia musicale liberamente tratta dal libro di Oscar Wilde. Prossimamente forse Casanova o altro». Nessuna polemica con Venezia per le controversie sul suo grattacielo che doveva sorgere a Mestre: «Siamo sempre in attesa del terreno, sarebbe una bella cosa per la città».
A parte Dorian Gray, la Fenice aprirà la stagione 2016-2017 il 4 novembre la prima mondiale di Aquagranda di Filippo Perocco, con regia Damiano Michieletto, a 50 anni dalla grande alluvione (194 centimetri di acqua alta).
Il cartellone prevede un progetto Monteverdi con regie di Calixto Bieito, una nuova produzione del Tannhäuser di Wagner, un nuovo allestimento di Lucia di Lammermoor con Nadine Sierra, la riscoperta di Gina di Cilea in occasione dei 150 anni dalla nascita, un dittico dedicato a Alfredo Casella, un nuovo allestimento di Attila e due opere per giovani: Giulietta e Romeo di Nicola Antonio Zingarelli e L’aumento di Luciano Chailly.