Corriere della Sera

Stelle e strisce La Copa America edizione kolossal utile anche a testare la febbre degli Usa per il pallone

Stadi faraonici da San Francisco a New York e tanti fuoriclass­e in campo L’Argentina di Messi-Higuain-Aguero, il Brasile senza Neymar, il Cile campione in carica

- Guido De Carolis

Un coast to coast a stelle e strisce per festeggiar­e il centenario della coppa più vecchia del mondo. Allargata per la prima volta a 16 squadre e traslocata negli Stati Uniti, la Copa America s’apre oggi al mondo. Inaugura un torneo sempre più ricco e planetario che farà concorrenz­a agli Europei di Francia, il match tra gli Usa guidati dall’ex interista Klinsmann e la Colombia che torna a giocare un grande torneo negli States dopo i Mondiali del 1994, segnati dall’assassinio di Andrés Escobar, il difensore crivellato con dodici colpi a Medellin per un autogol.

La 45ª Copa America si ripresenta con un’edizione speciale, appena 12 mesi dopo (di solito si gioca ogni quadrienni­o) il trionfo del Cile ai rigori contro l’Argentina. Uscito dalla gabbia dei confini sudamerica­ni, il torneo prima che una sfida tecnica sarà un modo per testare la voglia di calcio degli Usa. Gli States saranno ospiti in casa loro, perché fino a oggi la Copa è stata una manifestaz­ione Made in Sud. I ricchi americani del Nord hanno scelto la strada a loro più familiare per impression­are: far le cose in grande. Dalla prima partita allo stadio Levi’s (quelli dei jeans) di Santa Clara che poi è San Francisco, fino alla finale di domenica 26 giugno al MetLife Stadium di East Rutherford che poi è New York, la Copa sarà un viaggio attraverso un Paese affascinat­o sempre più dal soccer in cui crede, investe e che vede crescere a ritmi vertiginos­i, con praticanti in aumento ogni anno di quasi il 20 per cento. La Copa America toccherà dieci città sparse sul perimetro della nazione. Faraonici gli stadi, prestati per lo più dal Football (quello di casa con la palla ovale) tutti con oltre 60 mila posti, fino ai 92 mila del Rose Bowl di Pasadena, dove Baggio nel 1994 sbagliò il rigore nella finale contro il Brasile.

Se il contorno è hollywoodi­ano , il contenuto è pieno di attori da Oscar, richiamati dai palcosceni­ci dei migliori campionati del mondo. L’Argentina gioca contro se stessa e per sconfigger­e la maledizion­e che non la vede vincere dal 1993: ben otto edizioni. Favorita anche lo scorso anno, parte di nuovo ai nastri. Le speranze del c.t. Tata Martino sono in un tridente appuntito e letale: Messi-Higuain-Aguero, 127 gol in tre in stagioni. E allora con gente così non pare neppure un lusso non convocare giovani fenomeni come lo juventino Dybala e l’interista Icardi, sicuri titolari in molte altre nazionali. E potrebbero esserlo pure in questo Brasile malandato e senza gioia, orfano del fenomeno Neymar, non convocato poiché preservato per le Olimpiadi d’agosto a Rio. Ai verdeoro mancherann­o anche Thiago Silvia e David Luiz, ma non saranno le assenze a costruire un alibi forte abbastanza per il c.t. Dunga, obbligato sempre a far bene. Se l’Argentina è 1ª nel ranking mondiale appena aggiornato dalla Fifa, il Cile campione in carica non ha intenzione di abdicare. In panchina non ha più Sampaoli, sostituito da Juan Antonio Pizzi, ma in campo ha campioni scorbutici quali Vidal e Alexis Sanchez, vecchie conoscenze di quella che era una serie A d’élite.

Chi in fondo vuole arrivarci e spesso ci riesce nonostante pronostici avversi è l’Uruguay, vincitore della prima edizione del 1916, quando le squadre erano appena 4. La Celeste con 15 titoli guarda tutti dall’alto nell’albo d’oro. Il maestro Oscar Tabarez è l’esperto stratega di una nazionale che ricorda la Germania per concretezz­a e buoni piazzament­i nelle grandi manifestaz­ioni. Stavolta però l’handicap è pesante: il bomber del Barcellona Luis Suarez rischia di saltare la prima parte del torneo per infortunio. Il Messico del Chicharito Hernandez e di Andres Guardado può essere la sorpresa, in una coppa dove solo le debuttanti Haiti e Panama rischiano il ruolo di simpatiche meteore. Passano ai quarti le prime due dei quattro gironi, tutti equilibrat­i. E l’Argentina ha poco da star serena: pure l’Ecuador, primo nel gruppo di qualificaz­ione sudamerica­no al Mondiale di Russia 2018, è diventato un brutto cliente. Tra le stelle i favoriti spesso vengono fatti a strisce.

 ??  ?? Re dei bomber Gonzalo Higuain quest’anno ha realizzato 36 reti in campionato con il Napoli, stabilendo il nuovo record per la serie A
Re dei bomber Gonzalo Higuain quest’anno ha realizzato 36 reti in campionato con il Napoli, stabilendo il nuovo record per la serie A
 ??  ?? In dubbio L’Uruguay è in ansia per Luis Suarez che si è infortunat­o e dovrà saltare le prime partite
In dubbio L’Uruguay è in ansia per Luis Suarez che si è infortunat­o e dovrà saltare le prime partite
 ??  ?? Il milanista Carlos Bacca, 18 gol in A, è l’uomo guida della Colombia Rossonero
Il milanista Carlos Bacca, 18 gol in A, è l’uomo guida della Colombia Rossonero

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