Corriere della Sera

De Rossi non si pone limiti «Possiamo battere chiunque»

«Le ironie sul 10 a Thiago Motta? Provate a palleggiar­e con lui»

- Paolo Tomaselli Filippo Bonsignore Monica Colombo

Centenario Daniele De Rossi, 32 anni, 102 partite e 17 gol in maglia azzurra, è uno dei giocatori più esperti scelti dal c.t. Conte (Getty Images) giocatori o invece la loro mancanza di ritmo-partita sarà un punto a sfavore? «Se lo dicessi prima mi potrei esporre a cattive figure — osserva il romanista —. La realtà è che potrebbero essere valide entrambe le ipotesi. Ma come detto, ho fiducia sia della differenza che possiamo fare dal punto di vista atletico, che da quello tattico: il lavoro che fa Conte, anche con l’utilizzo dei video, mi fa stare bene: ti aiuta ad aiutare e a essere aiutato».

Sembra un gioco di parole, ma è questo il tessuto che deve tenere assieme una squadra tecnicamen­te inferiore alle avversarie. Con un numero 10, Thiago Motta, maltrattat­o sui social network che si giocherà il posto di regista nel 3-5-2 proprio col romanista: «Chi si diverte a prendere in giro Thiago dovrebbe fare due palleggi con lui e pulirsi la bocca prima di parlarne — ringhia De Rossi —: lui ha vinto tutto coi club e speriamo vinca anche in Nazionale. Tecnicamen­te forse è l’unico che merita quella la maglia: è un maestro».

Per De Rossi in fondo è un po’ come tornare a scuola. Ultima materia, psicologia: «Tutti puntano a motivare il gruppo, ma Conte riesce veramente a toccare certe corde. Ed è evidente che in questo momento sta picchiando sul tasto giusto, quello di un’Italia che tutti danno per sfavorita ma che può sorprender­e. Nel giorno della festa della Repubblica posso dire che non siamo qui per salvare la patria. Ma abbiamo comunque una missione da compiere: fare squadra e ritrovare l’orgoglio. Nel calcio è più facile, ma dovrebbe essere così anche nella vita di tutti i giorni». League consecutiv­e e già sondato nell’estate in cui l’ex Cavaliere puntò invece su Inzaghi. Corteggiat­o anche dall’Everton, Emery (legato agli andalusi fino al 2017) ha dato all’ad rossonero la disponibil­ità a trasferirs­i a Milano: per liberarlo entro il 30 giugno occorre versare una clausola di 1,5 milioni di euro. In caso di arrivo del basco, potrebbe disfare la valigie Bacca. «Il Milan non giocherà le coppe europee il prossimo anno e questo potrebbe essere un problema» ha dichiarato il suo agente Sergio Barila. Non ci sono più ostacoli, intanto, per l’arrivo di Dani Alves alla Juve. Il brasiliano ha dato l’addio al Barcellona che ha salutato e ringraziat­o sul proprio sito il giocatore per gli otto anni trascorsi in blaugrana. Settimana prossima firmerà per i bianconeri: contratto biennale, con opzione per il terzo, a 5 milioni più bonus a stagione. «Ho deciso di iniziare una nuova avventura» ha confermato Alves via Instagram. Dunque, ci siamo. E dalla Spagna arrivano anche parole di speranza da parte di Morata, in bilico tra Juve e Real: «I discorsi sulla clausola di recompra mi hanno stancato, spero si risolva tutto presto. Ora sono in una squadra fantastica, mi sento a casa ma il mio futuro dipende dalle decisioni dei due club. Però spero di non aver disputato l’ultima gara in Italia con la finale di Coppa Italia». I bianconeri hanno messo le mani su Ikoné, talento classe ‘98 in scadenza di contratto con il Psg. Se non rinnoverà, la Juve affonderà il colpo. L’acquisto del Manchester City di Gundogan dal Borussia Dortmund avvicina Yayà Toure a Mancini che lo ha messo in cima alla lista dei rinforzi.

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