Corriere della Sera

Vale in forma ma preoccupat­o: «Situazione negativa»

Il Dottore fa due conti: «Ora è inutile pensare al Mondiale». Nuova frecciata a Lorenzo e Marquez

- DAL NOSTRO INVIATO DAL NOSTRO INVIATO Alessandro Pasini

La pioggia fitta e i 18 gradi di Coverciano aiutano gli azzurri a sentire meno la fatica. Ma chi non è abituato al metodo Conte — che divide allenatori e preparator­i per la sua intensità — percepisce comunque la differenza nell’avviciname­nto all’Europeo di Francia: «È il lavoro più duro che abbia mai fatto — dice Daniele De Rossi, 102 presenze in azzurro e 17 gol — e visto che alla Juventus era un’arma più potrebbe esserlo anche per l’Europeo: è un vantaggio da sfruttare. Questa Italia non parte favorita, ma ha orgoglio, organizzaz­ione e punta molto sul lavoro fisico: potenzialm­ente possiamo battere qualsiasi avversario, dobbiamo trovare la consapevol­ezza e farlo per 7 partite».

Il romanista si è guadagnato l’Europeo, sia per gli infortuni di Marchisio e Verratti, ma soprattutt­o per l’ottima impression­e fatta, a partire dallo stage. Un rientro non certo banale per l’Italia: «Sono reduce da una stagione con alcuni infortuni, ma non mi sentivo così bene da tanto tempo. Il fatto di non essere sicuro del posto in Nazionale per me era una cosa nuova. Potevo essere un punto di domanda per il c.t. e ho dovuto fare un lavoro diverso di avviciname­nto: anche la partitella del giovedì si è rivelata fondamenta­le per dimostrare quanto sto bene».

De Rossi, come molti azzurri non ha giocato tutta la stagione con regolarità. Lui come Chiellini, a causa degli infortuni. Altri, come Zaza, Eder, Sturaro, Immobile, Sirigu, El Shaarawy perché sono stati a lungo in panchina. «Una cosa impensabil­e» per un azzurro di lungo corso come Demetrio Albertini. Che porta con sé un dubbio: potremmo essere più freschi di condizione in Francia grazie ad alcuni di questi

Il lavoro di Conte mi fa stare bene: tattica e forma fisica possono fare la differenza Il c.t. sa toccare le corde giuste, sta picchiando sul fatto che nessuno ci dà favoriti Non siamo i salvatori della patria, ma siamo qua per fare squadra e ritrovare l’orgoglio

Trentasett­e punti a trentasett­e anni dopo un terzo di campionato, con due zeri già sulle spalle. Anche se ti chiami Valentino Rossi c’è da essere preoccupat­i. E infatti il campione lo è: «La situazione è molto negativa», ammette appena arrivato al Montmelò, una delle sue piste preferite, dove ha vinto 9 volte e fatto 15 podi. Negativa e paradossal­e, perché lo stato di forma è straordina­rio come poche volte nella sua carriera. «Però davanti sono in due, vanno forte e sbagliano poco». Dunque, «inutile fare conti e pensare al Mondiale adesso, Umore basso Valentino non ha ancora assorbito la delusione del Mugello (Foto Afp) meglio concentrar­si gara per gara».

Se Rossi parla così non è per pessimismo, ma perché l’incidente del Mugello gli ha fatto scendere la catena: «È stata dura, sono stato triste per un po’ di giorni. E il rammarico è doppio perché sarebbe stato bello battagliar­e con quei due. Stavo bene, chissà che cosa sarebbe successo. A proposito, fra loro è stata una gara simile a Valencia 2015, no? Con Marquez sempre dietro senza attaccare... Meglio non parlarne».

Mentre Marquez ha ufficialme­nte rinnovato con la Honda fino al 2018, la Yamaha ha spiegato la causa della rottura del motore in Toscana: problema elettronic­o, un guasto al limitatore ha provocato un fuorigiri che a sua volta ha causato la rottura di una valvola e danni al pistone. Nessun errore del pilota, mentre forse qualche colpa ce l’hanno le famigerate alette. Rossi prima ci scherza: «Come sempre nei motori, il guaio sta in un piccolo pezzo da un euro». Poi si fa serio: «Questo limitatore non è preciso come quello del passato: anche a Lorenzo nel warm up si è rotto nello stesso punto, il dosso prima della San Donato. Meglio se fosse stato un motore difettato, così non so se si può stare tranquilli». Ci mancava solo questa. Ma se nelle difficoltà Valentino si esalta, ecco una situazione giusta per lui. In salita, bendato, senza mani: si può fare.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy