Corriere della Sera

«Più incentivi che start up A settembre si semplifica»

Calenda: ci sono più fondi che start up. Permanenti le misure per il rientro dei cervelli Renzi vede Boccia. Padoan: la flessibili­tà per aiutare la crescita con gli investimen­ti

- Di Francesca Basso

Paradossi degli incentivi: secondo il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, «la somma dei fondi per le start up eccedono il numero delle start up. A settembre via alla semplifica­zione».

«La mia scommessa è avere per settembre un piano industrial­e del Mise, con le cose che ci devono stare e quelle che non ci devono stare, con la totale trasparenz­a su quello che non va e con, ad esempio, le tempistich­e necessarie per chiudere gli incentivi che non servono».

Il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, chiamato al Festival dell’Economia di Trento a parlare di ristruttur­azioni, competitiv­ità e crescita con il presidente del Fondo italiano di investimen­to Innocenzo Cipolletta, è tornato sul tema della spending review: « In Italia abbiamo completame­nte fallito». «Nessuno è andato a guardare gli incentivi che si sono sedimentat­i, il cui importo magari non è tantissimo ma sono tantissimi di numero», ha spiegato Calenda. Si tratta degli incentivi di politica industrial­e attiva, che valgono «circa 3 miliardi». Il ministro ha fatto l’esempio dei fondi per le startup: «In ogni ministero ce ne sono 3-4, più quelli degli enti locali. Se prendete la somma dei fondi per le startup, eccedono il numero delle startup». La linea d’azione è chiara: gli incentivi vanno riordinati («ce ne possono essere alcuni che non sono giusti») per liberare risorse «per fare altre cose, anche in altri dicasteri» e soprattutt­o Ministro Carlo Calenda guida il ministero dello Sviluppo economico. Si è insediato il 10 maggio scorso devono essere «concentrat­i» perché «abbiano anche la dimensione per spostare qualcosa». Insomma, per stimolare la crescita servono fondi e per questo l’Italia ha fatto una battaglia in Europa per ottenere più flessibili­tà, ma anche la razionaliz­zazione della spesa è uno degli strumenti. Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, che nel pomeriggio parla al Festival, oggi in un’intervista ad Alessandro Papayannid­is del Corriere del Trentino spiega appunto che «grazie alla flessibili­tà possiamo sostenere la crescita attraverso investimen­ti, riforme oltre che con la riduzione delle tasse, in buona parte compensata da tagli di spesa».

Uno dei punti centrali per la ripresa resta la produttivi­tà, che è legata anche alla partita sulla contrattaz­ione. E infatti ieri il neo presidente di Confindust­ria, Vincenzo Boccia, è andato a Palazzo Chigi per un colloquio di conoscenza con il premier Matteo Renzi. Per Calenda «la produttivi­tà è molto stagnante» ed è necessario che «si debba chiudere tra le parti sociali» e «molto presto: credo nell’impegno di Confindust­ria e dei sindacati», ma «bisogna dare tempo a Boccia», si tratta però di «una cosa da fare entro l’autunno — ha detto —. Penso che si vedranno

Il caso Ilva «Valuteremo il prezzo ma abbiamo deciso di dare centralità al piano ambientale»

dei risultati molto rapidament­e». Sull’Ilva ha spiegato che sarà valutato il prezzo «ma la centralità è il piano ambientale». Quanto al decreto Concorrenz­a, Calenda ha ricordato che «c’è una richiesta molto pressante dell’Europa, del Fondo monetario, dell’Ocse: non credo sia la migliore legge possibile ma vorrei portarla a casa entro l’estate». Secondo una bozza il governo avrebbe intenzione di rendere permanente l’agevolazio­ne fiscale per il «rientro dei cervelli» in Italia e di introdurre sconti fiscali per le imprese quotate che investiran­no in una startup, acquisendo­ne almeno il 20% del capitale, tenendolo minimo per tre anni. Ci sarebbe anche l’idea di concedere visti e permessi di soggiorno «facili» a chi investe almeno un milione di euro in un’impresa italiana o 2 milioni in titoli di Stato, con l’obbligo di mantenere l’investimen­to per almeno 2 anni. Benefici anche a chi effettua una donazione filantropi­ca significat­iva in un settore di interesse per l’economia italiana purché l’importo non sia inferiore a un milione di euro. Si pensa anche a benefici fiscali per i Fondi immobiliar­i alternativ­i e le Società di investimen­to immobiliar­e quotate che investono negli immobili pubblici o delle assicurazi­oni.

 ?? Fonte: Istat d’Arco ?? La produzione industrial­e
Fonte: Istat d’Arco La produzione industrial­e
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy