Così si scelgono i primi cittadini
Doppio turno, premio, preferenza di genere e voto disgiunto, la guida alle urne per Consigli e sindaci
Tutto di domenica. Da Roma, con i suoi oltre 2,3 milioni di elettori, fino a Morterone, in provincia di Lecco, dove appena 31 persone sono chiamate alle urne con una sola lista sulla scheda, domani si vota per il sindaco e per i consigli. Dalle 7 alle 23, in oltre 1.300 Comuni. L’idea di estendere il voto anche al lunedì è stata accantonata e questo varrà anche per il secondo turno: il ballottaggio sarà, dove ci sarà, domenica 19 giugno.
Il primo risultato ad arrivare, domani sera, sarà l’affluenza, subito dopo la chiusura dei seggi. E forse non è mai stato così atteso. Il timore che l’astensionismo sia alto è stato espresso da diversi candidati. Con un corollario simbolico, a pochi giorni dai 70 anni della Repubblica, e uno più concreto, di legittimazione, in un momento in cui gli stessi sindaci sottolineano come, tra strettezze di bilancio e casi giudiziari, il loro mestiere sia sempre più difficile.
Poi comincerà lo spoglio (con la sola eccezione del Friuli-Venezia Giulia, dove si comincia lunedì mattina) e la lunga notte elettorale in attesa, tra parziali e proiezioni, dell’esito definitivo sui vincitori (lo spoglio si potrà seguire in diretta anche su Corriere.it). Oppure su chi andrà al ballottaggio.
Il sistema elettorale per le Comunali prevede infatti il doppio turno di coalizione. Il meccanismo è abbastanza semplice: elezione diretta del sindaco. Se nessun candidato supera il 50% dei voti, i primi due classificati vanno al ballottaggio (ma questo vale solo per i Comuni con più di 15 mila abitanti). È previsto un premio di maggioranza: alla lista o coalizione collegata al vincitore va il 60% dei seggi (sempre che nessuna altra lista o coalizione abbia superato il 50%). Il doppio turno non è previsto nei Comuni con meno di 15 mila abitanti.