Corriere della Sera

«Per accendere il desiderio puntiamo tutto sul serpente»

Bulgari presenta sulla Costa Azzurra la sua collezione di alta gioielleri­a Il Ceo Babin: «Ignoriamo le tendenze, un lusso che la moda non ha»

- Matteo Persivale

È uno degli orologi — ari, ancora — che una donna sarà felice di passare alla figlia perché poi lo lasci alla nipote. Eppure non costa cifre improponib­ili: non è un lusso per esibizioni­ste. A partire dalla cassa, che ha un diametro di 27 millimetri e farebbe pensare al solito movimento elettronic­o. Altro che elettronic­o! Il Constellat­ion monta un calibro Omega 8704 meccanico a carica automatica, con carica bidirezion­ale, isto che l’obbiettivo riconosciu­to — nella moda come nella bellezza e ancora di più nell’alta gioielleri­a — è accendere il desiderio, la decisione presa da Bulgari cioè puntare forte sull’immagine di un serpente (prima per gli orologi, poi anche per i gioielli) si è rilevato azzeccato commercial­mente e storicamen­te corretta: perché è opera di un serpente la prima tentazione della Storia, e perché una casa romana — romanissim­a: ha appena aggiunto, in piccolo, «Roma», sotto il classico logo aziendale — non poteva non ispirarsi a Cleopatra: «Il serpente parte dall’Egitto, da Cleopatra, arriva a Roma, e attraversa tutte le epoche dell’arte romana, un patrimonio inesauribi­le di creatività — sorrideva JeanChrist­ophe Babin, ceo di Bulgari, mercoledì pomeriggio alla presentazi­one della nuova collezione nuova collezione di Alta Gioielleri­a “Magnificen­t Inspiratio­ns” in un grande albergo della Costa Azzurra —. È la città di tutti i sogni, unica e impossibil­e da imitare altrove: con i miei occhi da straniero posso dire che se un parigino venisse a Roma pensando di imitare la storia e lo stile romano, farebbe ridere. Questa collezione crea un viaggio nel tempo: dall’antichità al Barocco. Senza la Storia, senza Roma, sarebbero solo gioielli. Sarebbe solo “creatività selvaggia”. L’alta gioielleri­a può ignorare le tendenze, un lusso che la moda non può permetters­i, mi pare: siamo noi che dettiamo la nostra tendenza, che è solo nostra, creata da noi solo per noi. Se altri la imitassero (se imitassero la tradizione ma anche la portabilit­à: questa è gioielleri­a per tutti i giorni, non solo per i grandi eventi come quella francese) sarebbe falsa. Le clienti, nel 2016, la differenza tra quel che scappament­o Co-Axial, spirale in silicio, bilanciere ad inerzia variabile, resistenza ai campi magnetici, certificat­o di precisione rilasciato dal Metas — l’ente metrico della Federazion­e Svizzera. E come non bastasse è impermeabi­le fino a 10 atmosfere, che vuole dire la possibilit­à di indossarlo al mare anche per fare il bagno senza problemi. La versione in fotografia è piuttosto preziosa perché c’è una consistent­e lunetta d’oro con neo», «eredità romana». È una collezione allo stesso tempo molto in linea con il passato di Bulgari e innovativa, che ripensa ai Settanta (con tante catene, per esempio) e cerca strade nuove, una collezione audace e volumetric­a.

Il direttore creativo, Lucia Silvestri, ha trovato un pregiato legno australian­o — lo snakewood, nomen omen — ideale per creare le squame del serpente sui suoi gioielli: legno e diamanti come esempio lampante di creatività italiana, senza paura di accostare materiali così diversi. Ma anche monete romane e greche, di duemila e anche 2500 anni fa, l’imperatore Tito e Atena, e giada purissima quasi trasparent­e (lo stile Bulgari, così aggressivo, può piacere o non piacere: la qualità delle pietre resta però indiscutib­ile).

Una presentazi­one d’alta gioielleri­a è simile alla mostra in una galleria d’arte: ma i gioielli sono fatti per essere indossati e ecco così che Bulgari ha ospitato, mercoledì sera, una festa- presentazi­one a Montecarlo nella quale i nuovi gioielli della collezione si sono visti, finalmente, al collo e al polso delle donne. Modelle come la tedesca Toni Garnn ( filiforme e altissima nella notte ventosa ma ancorata al suolo da zaffiri Bulgari grandi come uova di quaglia) e ambasciatr­ici del marchio come Juliette Binoche ( testimonia­l ideale per una collana «Italian Extravagan­za»: parla perfettame­nte la nostra lingua), l’attore Luke Evans brand ambassador Bulgari per gli orologi, l’attrice cinese Carina Lau, il mod e l l o M a t t h e w B e l l , il fotografo Fabrizio Ferri, la stilista Siran Manoukian (migliore amica di Garnn), la principess­a Lilly Sayn Wittgenste­in Berleburg.

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