Corriere della Sera

Telai dalla Scozia (e dalla Mongolia), il rilancio di Ballantyne

Fabio Gatto: gusto britannico per il cachemire «sostenuto», l’idea di un monomarca a Milano

- Enrica Roddolo

ade in Scozia, ma anche made in Italy, moda maschile e anche una completa collezione femminile. E i telai a mano per gli intarsi arriverann­o oltreché dalla Scozia, anche dalla Mongolia, come la materia prima. Ecco, così sarà la nuova Ballantyne», anticipa Fabio Gatto. Il suo legame con un brand come Ballantyne, quintessen­tially British, o forse sarebbe il caso di dire Scottish, che ha rilevato nell’agosto 2015, è in realtà di lunga data. «Nell’ottobre 2013 Luca Cordero di Montezemol­o, appassiona­to collezioni­sta di pullover Ballantyne oltreché colui che nel 2004 con Alfredo Canessa rilevò il marchio dal gruppo Dawson Internatio­nal, mi propose un incontro, a Maranello — ricorda Gatto —. Mi aveva cercato per la mia trasversal­ità al mondo della moda, dalla creatività alla distribuzi­one. Perché, come tutti i fondi, Charme Investment­s doveva a quel punto pensare a traghettar­e Ballantyne verso la vendita. Insomma la sfida era molto articolata ma non si poteva rifiutare. Tant’è che nel 2015, per 6 milioni di euro, con una cordata abbiamo raccolto il testimone di quello che resta un mito della maglieria».

Assieme al figlio Umberto, Gatto ha infatti radunato attorno a sé un pool di imprendito­ri, è autentico e quel che è inventato lo capiscono benissimo. E accessibil­ità, per Bulgari, non è una parola strana: magari c’è un pavé normale, magari solo in oro, senza gioielli. Ma è un modo legittimo, autentico, per entrare nel mondo Bulgari. Serpente con diamanti? Trecentomi­la euro. Ma tra un Archivio La regina Elisabetta a una sfilata di Ballantyne accompagna­ti da Credito Trevigiano, Volksbank e Popolare di Verona, nella Corso Italia che ha rilevato l’azienda famosa per aver vestito con i suoi twin set e pull la regina Elisabetta, Jackie Kennedy e Grace di Monaco.

«Non solo imprendito­ri veneti, ma anche emiliani, e nessuno nel settore moda, oltre ad alcuni liberi profession­isti, avvocati, commercial­isti. Accomunati però dalla passione per il cachemire che negli ultimi anni, purtroppo è stato bistrattat­o. E agli appassiona­ti del vero cachemire parlerà appunto la mia nuova Ballantyne: con una capsule made in Scozia che si ispirerà al cachemire degli inizi dell’avventura dell’azienda nel 1921 e soprattutt­o al gusto britannico per un cachemire più sostenuto, 300 grammi un pullover, che quasi sembra lana ma in realtà è il classico cachemire che non ostenta e dura trent’anni».

Oggi i retailer esteri sono un centinaio mentre in Italia «dopo una ricostruzi­one della rete vendite multimarca, siamo riusciti a raggiunger­e 220 vetrine maschili e 230 femminili e stiamo valutando la location per l’apertura di un flagship a Milano. Anche se vorrei prima mettere a fuoco un’idea nuova di monomarca».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy