«Pop Vicenza, un socio a fine anno»
Penati (Quaestio): nella prima metà di luglio operazione sui crediti dubbi da 2 miliardi
«Nuotare contro corrente come un salmone è dura». Alessandro Penati risponde così all’ultima domanda di un lungo incontro pubblico, il primo, da quando guida il fondo Atlante, uno degli appuntamenti più attesi al Festival dell’Economia a Trento. Nell’aula affollata Sociologia, l’economista ammette di aver «sottovalutato lo stress» del nuovo incarico ma rinnova il suo impegno («se non mi costringono a dimettermi») non risparmia stoccate e illustra l’agenda.Il suo primo obiettivo è arrivare a metà di luglio con il progetto per la creazione di un mercato italiano dei crediti difficili (npl), un’operazione «da almeno due miliardi, un benchmark » . La missione di Atlante, nell’idea di Penati, è sviluppare un mercato «che non esiste in Italia» più che salvare le sorti del sistema bancario. Industria che soffre i tassi a zero, ma che porta il peso di «non aver reagito» nel nerissimo 2008 e oggi si trova «i problemi ingigantiti » . Di chi sono le responsabilità? «È evidente che la Vigilanza ha delle responsabilità - replica - ma vogliamo parlare di Confindustria e degli imprenditori? Dei media?». Prendiamo il caso Unicredit «non si è mai visto - attacca - che in una banca a significato sistemico un amministratore delegato venga mandato via e non ci sia nessuno pronto a entrare. Andrebbero licenziati gli azionisti».
Quanto alla Popolare di Vicenza il percorso è il seguente: «Non vogliamo gestire, noi vogliamo nominare un consiglio per bene, 11 persone per la prima volta tutti indipendenti, ristrutturare e poi valorizzare al meglio». Come? La sorpresa potrebbe essere un partner entro l’anno, mentre su Veneto Banca «speriamo di non dover intervenire».
Ce n’è infine anche per il comitato degli investitori di Atlante: «Ci sono, su nove, otto funzionari di banca mentre l’indipendente ha appena lasciato il consiglio di Intesa ed è stato nominato presidente del collegio sindacale di Cdp. Io ho un’altra idea di indipendenza».
Veneto Banca Faccio gli scongiuri, spero di non diventare azionista anche di Veneto Banca