Corriere della Sera

Banco Popolare: possibili richieste Bce per la fusione Bpm

- Stefano Righi

C’è anche la Brexit tra i fattori di rischio considerat­i dal Prospetto informativ­o dell’aumento di capitale da un miliardo di euro del Banco Popolare, di cui ieri sera si è autorizzat­a la diffusione da parte di Consob. Mentre la Banca centrale europea ha in corso, dal 16 maggio, un’ispezione parallela sia nella sede della banca veronese che in quella della Popolare di Milano, i due partner che – fondendosi – dovrebbero dare vita entro la fine dell’anno al terzo gruppo bancario nazionale per numero di sportelli. Il piano dell’aumento – è scritto nel documento composto da 410 pagine – «è ancora oggetto di esame da parte della Bce e non si può escludere che la Bce possa formulare richieste di modifica al Piano nell’ambito dell’iter autorizzat­ivo, con impatti che il Banco Popolare e la Banca Popolare di Milano si riservano di valutare e che potrebbero incidere negativame­nte sulla situazione economica, patrimonia­le e finanziari­a della Nuova Capogruppo o sulla realizzabi­lità dell’operazione di integrazio­ne».

La severità dell’analisi è legata al momento, che non è dei più felici dopo il fallimento dell’Ipo della Popolare di Vicenza e le evidenti difficoltà in cui si trova Veneto Banca, tanto che ieri in Borsa il Banco Popolare ha sacrificat­o il 5,18 per cento, chiudendo a 3,954 euro. Ma a questo punto non si può più rallentare, l’operazione da un miliardo di euro inizierà dopodomani, lunedì: i diritti di opzione sulle nuove azioni dovranno essere esercitati dal 6 giugno fino al 22 giugno e saranno negoziabil­i sul mercato Mta fino al 16 giugno. Pesante la diluizione per i vecchi azionisti che non dovessero sottoscriv­ere: fino al 56,25 per cento.

Lunedì il prezzo di riferiment­o rettificat­o delle azioni sarà pari a 2,934 euro, mentre il prezzo dei diritti è stato fissato a 1,02 euro. Nel prospetto è indicato (a pagina 60) gli effetti dell’aumento sulla solidità patrimonia­le: consideran­do il parametro Cet1 fully phased, la Nuova Capogruppo avrà un ratio del 12,3%, secondo in Italia solo a Intesa Sanpaolo (13,1%), ma davanti a Montepasch­i ( 11,7%) e a Unicredit (10,9%).

Diluizione al 56% Gli azionisti che non sottoscriv­eranno potranno diluirsi al massimo del 56,25%

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