Corriere della Sera

Morgan Stanley, il sabbatico per trattenere i banchieri

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(m. bor.) Periodi sabbatici retribuiti per non far scappare i banchieri in rampa di lancio, avviati a carriere importanti. È la strategia di Morgan Stanley (che in realtà si inserisce nel solco già aperto da altre grandi banche di Wall Street) per evitare che i banker più promettent­i e talentuosi lascino il gruppo, allettati da offerte più remunerati­ve non solo da concorrent­i del mondo bancario ma anche da realtà di altri settori come gli hedge fund o aziende del settore tecnologic­o che stanno diventando sempre più aggressive sul mercato del lavoro a suon di dollari. Nel dettaglio, come riporta il Financial Times, la banca d’affari guidata dal presidente e amministra­tore delegato James Gorman (nella foto) sta pensando di offrire «periodi sabbatici» completame­nte retribuiti ai banker che da poco hanno ricevuto una promozione. Secondo le fonti ascoltate dal quotidiano statuniten­se, l’idea di concedere quattro settimane libere a chi è stato promosso vice president è stata accolta «in modo molto positivo» e quindi potrebbe risultare un incentivo efficace per trattenere i migliori talenti della banca d’affari. Solitament­e occorrono almeno cinque anni di lavoro, in Morgan Stanley, per arrivare alla qualifica di vice president, che in media nel mondo delle banche d’affari corrispond­e a uno stipendio superiore ai 150 mila dollari all’anno.

Biotecnolo­gie, nel matrimonio Usa-Gb anche Pisa e Rieti

( ri.que) L’americana Shire, società quotata a Londra e negli Usa, ha portato a termine l’acquisizio­ne di Baxalta Incorporat­ed creando un gruppo di rilievo mondiale nel campo delle biotecnolo­gie. Baxalta è un’azienda americana nata un anno fa da uno spin off di Baxter specializz­ata in emofilia, immunologi­a e oncologia. Di fatto ora diventa una sussidiari­a indiretta interament­e posseduta da Shire. Obiettivo del gruppo: mettersi al servizio dei pazienti con malattie rare. Il nuovo gruppo ambisce a un fatturato annuo da 20 miliardi entro il 2020. Oggi i dipendenti sono 22 mila in oltre 100 Paesi. In Italia Shire ha stabilimen­ti a Pisa e a Rieti e filiali commercial­i a Roma e Milano. Lo stabilimen­to di Rieti è dedicato al frazioname­nto del plasma e alla produzione di emoderivat­i, con oltre 350 dipendenti. Nel sito produttivo di Pisa, invece, si concentra la produzione di albumina umana, lavorazion­e successiva rispetto a quella di Rieti.

Banda ultralarga, primo bando per sei regioni

«Con la pubblicazi­one in Gazzetta Ufficiale del bando per la rete pubblica, il Piano per la banda ultralarga fa un passo in avanti decisivo per mettere l’Italia al passo con i più virtuosi paesi europei entro il 2020». Lo ha sottolinea­to il sottosegre­tario allo Sviluppo economico, con delega alle Comunicazi­oni, Antonello Giacomelli. Si parte con le prime sei regioni, che, con più di 3 mila comuni coinvolti, rappresent­ano quasi la metà delle aree bianche dell’intero paese. Entro l’estate seguiranno tutte le altre regioni.

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