Corriere della Sera

Si corre ai ripari il tracciato sarà rallentato da una «esse»

- DAL NOSTRO INVIATO

Oggi si correrà, lo ha chiesto anche la famiglia Salom. Lo si farà però con un tracciato diverso, cioè quello usato dalla Formula 1: viene dunque ripristina­ta una «esse» che trasforma radicalmen­te la maledetta curva 12 e viene accorciato il rettilineo che conduce alla curva 10 per abbassare la velocità. La decisione è stata presa dopo un sopralluog­o compiuto da un gruppo di piloti. Che quello per le moto fosse un punto critico, peraltro, si sapeva da tempo, e già due anni fa la MotoGp aveva provato a usare il tracciato della F1. I piloti però lo avevano bocciato, ritenendol­o meno spettacola­re. Eppure i problemi erano chiari: poco spazio di fuga e asfalto al posto della ghiaia, che rallenta la velocità di chi cade. Sul tema il dibattito è aperto, perché un inconvenie­nte della ghiaia è che rallenta sì, ma può anche bloccare il pilota al suolo causando traumi. Una cosa è certa e nota: la pista sicura al 100% non esiste e nell’incidente di Salom entrano in gioco anche altri elementi. Secondo il suo collega Julian Simon, «mi sembra che Luis stesse andando troppo veloce». E Rossi aggiunge: «È vero che c’è poco spazio se vai dritto, ma è anche vero che di solito lì non si va dritti». Può essersi trattato di un guasto o di un errore del pilota. L’esame dell’airbag — che copre il torso parzialmen­te — potrà forse dire qualcosa in più. Quanto al paraschien­a, alcune foto sembrano indicare che la forza dell’impatto

è stata troppa perché potesse davvero proteggere il ragazzo. Il quale, poi, è stato anche molto sfortunato perché la moto scossa centra le protezioni in un punto e poi si sposta di qualche metro, proprio lì dove arriva il pilota. Come nel caso di Marco Simoncelli — l’ultimo morto nel Motomondia­le cinque anni fa, colpito a morte nel collo — trenta centimetri in più o in meno avrebbero magari cambiato il destino di Salom. Ma chi corre in moto lo sa e fa di questa sfida estrema il suo credo. Anche per questo oggi i fratelli di Luis saranno in pista. Oltre retorica e superomism­o, per onorare lui e una scelta di vita.

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