Corriere della Sera

Scuole chiuse (ma 700 riaprirann­o a luglio)

Sport, musica e teatro per i ragazzi delle città a più alto rischio dispersion­e. Un progetto da 10 milioni di euro

- Antonella De Gregorio

«# Ultimo giorno di scuola» è stato l’hashtag più utilizzato ieri su Twitter dagli studenti per le lezioni arrivate al traguardo in tutta Italia, tra martedì e oggi. Restano aperte le materne fino al 30 giugno mentre gli studenti di terza media e di quinta superiore, sono alle prese con gli esami. Per tutti gli altri, è vacanza. Non per i genitori, impegnati a pianificar­e le attività per riempire il tempo libero dei figli. Mentre si riaccende un dibattito che vorrebbe scuole aperte almeno fino alla fine di giugno.

«Ultimo giorno di scuola? Non più», ha detto il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini. Che ha parlato del progetto «Scuola al centro», pensato per risollevar­e le aree degradate del Paese. Prevede l’apertura degli istituti d’estate a Roma, Napoli, Milano e Palermo per ridurre la dispersion­e. Dall’1 luglio riaprirann­o 275 istituti di Napoli e provincia, 172 del capoluogo lombardo,

Lezioni terminate tra martedì e oggi in tutta Italia, materne aperte fino al 30 giugno

82 a Palermo, 136 a Roma: quasi 700 scuole con un finanziame­nto complessiv­o di 10 milioni di euro. Nelle aule i ragazzi non torneranno per studiare, ma per fare sport, musica, teatro, laboratori artistici, progetti legati all’autoimpren­ditorialit­à. Come a Napoli, all’Istituto Comprensiv­o Ilaria Alpi di Scampia (1.300 alunni), dove la dirigente Rosalba Rotondo terrà aperte le aule in luglio e agosto per consentire agli studenti di quinta elementare e terza media di partecipar­e a «percorsi artistici, musicali, laboratori per realizzare abiti da sposa e simulare punti vendita», spiega.

A fare da apripista, il Comune di Milano, che nel 2014 ha tenuto a battesimo il primo Ufficio «Scuole Aperte» d’Italia. Ieri il sottosegre­tario Davide Faraone ha incontrato il responsabi­le dell’ufficio, Giovanni Del Bene e ha elogiato un modello che «deve essere esportato in tutta Italia». Una decina, nella metropoli, le scuole che non chiudono. Grazie a un fondo di 700mila euro stanziato dall’assessorat­o al Welfare, hanno avviato campus di inglese, di sport, attività di gioco, tra le altre, l’elementare Cadorna, la Dolci, la Pareto, la Città del Sole.

Intanto, l’iniziativa mene- ghina ha contagiato undici città, da Catania a Mantova, a Trento, a Firenze. In tutte, il Comune è presente: quello di Chioggia, dove i cortili delle scuole diventano spazi di gioco, occasioni di attività motoria all’aria aperta, con la collaboraz­ione dei genitori. Quello di Torino, coinvolto nel progetto «Cortili Aperti», dove gli spazi delle scuole di città, dalla De Amicis alla Mazzini, dalla Pestalozzi alla Battisti, si trasforman­o in aree di ricreazion­e a disposizio­ne del quartiere, tutti i pomeriggi, da marzo a ottobre.

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