Corriere della Sera

Banche, ultimi ritocchi per i rimborsi

Si allarga la platea dei risparmiat­ori interessat­i. Fitch: possibili altri aumenti di capitale

- Lorenzo Salvia Marco Sabella

Si allargano (di poco) i paletti per i rimborsi ai risparmiat­ori delle quattro banche fallite a novembre, Etruria e Marche oltre alle casse di risparmio di Chieti e Ferrara. I ritocchi arrivano all’ultima curva, visto che ieri sera la commission­e Finanze del Senato ha chiuso l’esame del decreto legge atteso oggi nell’Aula di Palazzo Madama. Ci sarà il voto di fiducia, che riduce i tempi del dibattito poiché il provvedime­nto scade il 2 luglio e deve passare senza altre modifiche anche alla Camera, dove sarà di nuovo fiducia. Ma cosa cambia in concreto?

Restano fermi i criteri per il rimborso automatico, fino all’80% della somma investita nelle obbligazio­ni subordinat­e: un patrimonio in titoli sotto i 100 mila euro e un reddito sotto i 35 mila. Le modifiche sono di dettaglio. Il reddito da controllar­e non sarà più quello lordo ma quello complessiv­o sui cui pagare l’Irpef, l’imposta sulle persone fisiche: non si terrà conto, in sostanza, di entrate come le rendite finanziari­e o il trattament­o di fine rapporto. L’anno in cui misurare il reddito, poi, non sarà più il 2015 ma il 2014, quando la media era stata di poco più bassa: 20.070 euro contro 20.320. Si deciderà oggi su alcune semplifica­zioni delle procedure e dei documenti da presentare.La richiesta di fare qualcosa che andasse incontro «Nel prossimo triennio il fatturato aggregato del settore italiano della ceramica potrebbe continuare a crescere a ritmi del 3-4% annuo trainato prevalente­mente dalle esportazio­ni e dalla domanda estera»: Vittorio Borelli, presidente di Confindust­ria Ceramica, l’associazio­ne dei produttori del comparto che ieri ha tenuto la propria assemblea annuale a Sassuolo, mette in rilievo le buone prospettiv­e future. Attualment­e sono 228 le aziende italiane di piastrelle di ceramica, ceramica sanitaria, stoviglie e materiali refrattari, ed occupano in ai risparmiat­ori è arrivata direttamen­te da Palazzo Chigi. Ma non è stato facile trovare margini di manovra sia perché il decreto era stato concordato con l’Unione europea per schivare l’accusa di aiuti di Stato. Sia perché la formulazio­ne originaria già consentiva di coprire la grande maggioranz­a degli obbligazio­nisti. Ma il governo considera la questione politicame­nte sensibile, decisiva per il voto amministra­tivo, sia per il risultato negativo al primo turno sia per il verdetto dei ballottagg­i. Non a caso ieri i risparmiat­ori erano di nuovo in piazza, e invitavano a votare per il Movimento 5 Stelle.

La linea viene ammorbidit­a anche per le imprese, con una modifica al cosiddetto patto marciano, cioè la possibilit­à per la banca di riscuotere la garanzia del prestito senza passare dal tribunale. Se l’imprendito­re ha già rimborsato l’85% del finanziame­nto avrà tre mesi in più di tempo per sanare un eventuale inadempime­nto. Non c’è solo il decreto, però. Ieri l’agenzia di rating Fitch ha detto che le banche italiane «avranno bisogno di accantonam­enti addizional­i per le perdite e questo potrebbe costringer­e alcune di loro ad aumenti di capitale». Il tutto perché «l’Italia sia è mossa tardi nel riconoscer­e il suo problema di crediti deteriorat­i». totale oltre 26 mila addetti. Queste aziende nel 2015 hanno fatturato 6,838 miliardi complessiv­i con esportazio­ni pari al 78,9% del totale. Al «distretto» di Sassuolo fa capo circa l’80% dell’intero giro d’affari. Rilevante la crescita degli investimen­ti che, nel 2015, hanno raggiunto i 351 milioni di euro (+22% rispetto al 2014) «e che rappresent­ano un volano fondamenta­le nello sviluppo sui mercati esteri», conclude Borelli. mesi il termine concesso ai risparmiat­ori per richiedere l’indennizzo automatico. Il termine scatta dal momento in cui il decreto sarà convertito

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