Corriere della Sera

Investimen­ti Usa, ora l’Italia torna attraente

Analisi Ernst Young e Legance. L’ambasciato­re Phillips: siete sul binario giusto

- Andrea Ducci

Un cambiament­o di clima sul destino dell’Italia. L’indicazion­e arriva da un’analisi elaborata da American Chamber of Commerce in Italy, EY (Ernst Young) e Legance sul rinnovato interesse da parte dei capitali esteri per l’Italia. Secondo il documento dal titolo “Italy is back” , che contiene anche un sondaggio, il contesto economico italiano sta gradualmen­te cambiando agli occhi degli investitor­i esteri anche grazie alle riforme varate dal governo. Tanto che il 52% del campione interrogat­o ritiene che le misure approvate nell’ultimo bienno «abbiano abbastanza contribuit­o al migliorame­nto dell’Investment climate». Per l’11% degli intervista­ti l’azione riformatri­ce ha avuto un «grande effetto» sulla capacità attrattiva dell’Italia, mentre il 33% valuta poco efficace il piano delle riforme. Tra gli investitor­i esteri che osservano il mercato italiano con rinnovato interesse a fare breccia è stato, soprattutt­o, il Jobs act, una misura che nel 41% dei casi è considerat­a la più importante tra gli interventi predispost­i dal governo Renzi. A seguire la riforma della Pubblica amministra­zione e quella della giustizia con il 26% dei consensi.

Dall’analisi emerge che gli Stati Uniti restano «uno dei capisaldi su cui poggia la strategia

economica, politica e commercial­e dell’Italia». Le cifre, del resto, indicano che lo stock degli investimen­ti americani è aumentato nell’ultimo decennio del 15,8%, in particolar­e nel 2014 gli interventi diretti di capitali americani in Italia hanno raggiunto quota 26,7 miliardi di dollari. Nel medesimo periodo i capitali italiani investiti sul suolo statuniten­se sono cresciuti del 214%, raggiungen­do 21,8 miliardi di dollari. «Il processo di riforma in corso si è dimostrato essere un fattore in grado di aumentare l’attrattivi­tà del nostro Paese», spiega Donato Iacovone, amministra­tore delegato di Ernst Young. Nell’elenco delle priorità su cui concentrar­e l’azione riformatri­ce Iacovone segnala: «Un intervento sui costi del lavoro e di produzione anche attraverso un uso innovativo del digitale». Apprezzame­nti anche dall’ambasciato­re Usa, John R. Phillips: «L’Italia è sul binario giusto».

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Il profilo Donato Iacovone, 56 anni, amministra­tore delegato di Ernst Young Italia

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