Bce, anche bond Telecom e Generali tra gli acquisti
Con gli acquisti di corporate bond partiti ufficialmente ieri la Banca centrale europea ha avviato l’ampliamento del Quantitative easing annunciato in marzo.
Le prime operazioni avrebbero riguardato anche titoli Generali, prima compagnia di assicurazioni italiana, i big della telecomunicazioni Telecom Italia e la spagnola Telefonica, le francesi Renault ed Engie, le tedesche Siemens e Rwe. I primi dati complessivi sugli acquisti di corporate bond verranno resi noti da Francoforte nelle prossime settimane.
L’estensione del Quantitative easing, che ha raggiunto quota 800 miliardi di acquisti di titoli di debito pubblico , alle obbligazioni societarie è a tutti gli effetti un passo con il quale la Bce presieduta da Mario Draghi ( nella foto) vuole ampliare gli effetti della misura espansiva di politica monetaria rivolta a contrastare il «rischio» deflazione che riguarda l’area euro.
I corporate bond che potranno entrare nel piano di acquisti della Banca centrale europea devono rispondere a determinati requisiti. Anzitutto le società devono presentare un rating investment grade sopra la tripla B emesso da parte di almeno una delle quattro agenzie di rating a cui Bce fa riferimento (S&P, Moody’s, Fitch e Dbrs).
I titoli devono poi essere quotati in euro ma possono essere emessi da società non europee purché attraverso una controllata con sede legale in Europa. Le scadenze possono andare da 6 mesi a 30 anni e l’emittente non può essere una società bancaria.
Se comunque gli acquisti di corporate bond sono partiti ufficialmente solo in queste ore, l’effetto annuncio di questa misura estensiva del Quantitative easing ha già provocato in anticipo un certo scivolamento dei rendimenti delle obbligazioni societarie sul mercato secondario (secondo Ubs in media le società con bond che presentano i requisiti per essere acquistabili da Bce pagano cedole del 2,8% ma il rendimento medio di mercato è dell’1,2%). Ciò ha già convinto diverse aziende a cogliere l’occasione delle condizioni favorevoli di mercato per emettere nuovi bond, che secondo alcune stime sarebbero così raddoppiati in quantità complessiva nei mesi di aprile e maggio rispetto all’inizio dell’anno.