Corriere della Sera

Le Rossana tornano italiane Il polo con Charms e Sanagola

L’azienda piemontese Fida rileva il marchio dalla Nestlé. Il ruolo di Balconi

- Daniela Polizzi

Torna in Italia la proprietà delle caramelle Rossana, marchio storico dell’industria dolciaria nazionale che da quasi 30 anni era in portafogli­o alla Nestlé-Perugina. E che adesso approda ad Asti, in Piemonte, uno dei cuori produttivi del settore. Ieri la multinazio­nale svizzera, affiancata dai consulenti di Vitale & co, ha infatti firmato il contratto preliminar­e di vendita del ramo d’azienda che include anche i marchi Fondenti, Glacia, Fruttalleg­re, Lemoncello e Spicchi. Un portafogli­o di attività che ora passa alla Fida di Castagnole delle Lanze che si occuperà di produrre e rafforzare la terza caramella più venduta in Italia. Nasce così un polo di marchi di tradizione che parte con una quota di mercato del 3,5% e con un fatturato, inclusa l’acquisizio­ne appena firmata, sopra i 20 milioni

Dietro il nome dell’azienda piemontese c’è una scuderia di marchi molto noti: Charms e Sanagola per primi, che Fida aveva comprato dal gruppo olandese Leaf, il quale a sua volta li aveva acquistati da Motta-Alemagna. L’impresa astigiana è infatti cresciuta anche rilevando pezzo dopo pezzo antichi brand nazionali, finiti nel tempo alle grandi multinazio­nali. Era la fine degli anni 80 e i big esteri dell’alimentare e del grande consumo avevano fatto shopping di nomi storici del made in Italy.

La Nestlé aveva acquistato il complesso di attività e marchi Buitoni-Perugina dalla Cir di Carlo De Benedetti, e con questo anche il polo dolciario delle caramelle inventate, assieme al Bacio Perugina, dall’immaggiora­nza Con questa acquisizio­ne l’azienda di Asti sale a circa 22 milioni di ricavi prenditric­e Luisa Sargentini Spagnoli, tra i fondatori della Buitoni. Ma la sfida sui mercati internazio­nali e la ricerca di prodotti globali ha spinto le multinazio­nali a focalizzar­e l’impegno economico. Nestlé, guidata in Italia da Leo Wencel, conta su 2,2 miliardi di ricavi, dà lavoro a 5 mila persone in 14 stabilimen­ti e ora punta gli investimen­ti sui prodotti a base di cioccolato di Perugina e il sito di San Sisto.

La sfida delle caramelle dall’involucro rosso passa così ad Asti. Dietro la società fondata nel 1973 dall’imprendito­re Franco Aldesano, ci sono alcuni interpreti noti nel mondo dolciario nazionale. I soci di Il gruppo svizzero concentra gli impegni sul cioccolato Perugina nel sito di San Sisto sono infatti i fratelli Fabio e Maurizio Balconi, i fondatori di quella Balconi, azienda di merende e prodotti da forno, rilevata dal fondo Clessidra tre anni fa e in seguito ceduta al gruppo dolciario irlandese Valeo foods. Al loro fianco, c’è Eugenio Pinci che di Fida è anche presidente, amministra­tore delegato e socio dal 2006, quando rilevò l’azienda con il supporto del private equity del Credem ( poi uscito dalla compagine). Alle spalle Pinci ha una carriera trascorsa in Motta e Alemagna, poi in Cadbury dove aveva già gestito la cessione di Saila e Halls Mentho lyptus. Con questa acquisizio­ne, Fida (assistita dall’advisor Fineurop Soditic) affronterà il mercato con nuovi investimen­ti, anche in altre acquisizio­ni, partendo da un portafogli­o che include anche i marchi Gocce, Tenerezze e Bonelle gelées.

I ricavi Investimen­ti

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