Clienti business, istruttoria Antitrust su Poste
Segnalazione di Nexive. L’Authority si muove su ipotesi di abuso di posizione dominante
L’Antitrust apre una istruttoria su Poste Italiane. Il gruppo guidato da Francesco Caio finisce sotto il faro del Garante della concorrenza che intende verificare eventuali condotte abusive sul mercato postale. In particolare, gli uffici dell’Authority di piazza Verdi si sono mossi in seguito alla segnalazione da parte di Nexive, competitor di Poste, in merito ad alcune offerte commerciali che configurerebbero un abuso di posizione dominante da parte dell’ex monopolista. Il campo della discordia tra i due operatori postali riguarda, come indicato dall’Antitrust, «le condotte volte ad escludere l’operatore concorrente Nexive dal settore dei servizi di corrispondenza per i grandi utenti business».
L’evidenza di alcune pratiche scorrette da parte di Poste risiederebbe nel «diniego del servizio Posta Time (un prodotto a valore aggiunto che consente, per grandi quantitativi di lettere, l’invio e il recapito Secondo l’authority la concorrente Nexive non potrebbe replicare le offerte di Poste a data, ora e luogo certi, ndr) ai concorrenti e nella contestuale offerta a questi ultimi della sola Posta Massiva (un prodotto più basico, ndr), a prezzi ben più elevati di Posta Time». A questo si aggiungerebbe secondo la nota del Garante « l’applicazione di sconti selettivi e fidelizzanti sui prezzi di listino di Posta Time ai clienti finali e di una copertura territoriale variabile di quest’ultimo servizio».
Nexive, guidata da Luca Palermo, avrebbe, insomma, ottenuto da Poste Italiane condizioni economiche meno vantaggiose rispetto a quelle che l’azienda di Caio offre ad alcuni clienti. Con la fattispecie che i servizi di recapito oggetto dell’istruttoria riguardano anche aree dove è presente esclusivamente la rete di Poste Italiane. Nexive non potrebbe, insomma, in alcun modo replicare o migliorare le offerte del competitor, se non perdendo denaro. Ieri l’Authority ha svolto anche un’ispezione presso la sede di Poste, che fa sapere di avere «offerto piena collaborazione nella fase ispettiva», aggiungendo di confidare che «il procedimento accerterà l’assenza di qualsiasi infrazione».
L’accusa