Corriere della Sera

Strasburgo: tassa minima del 15% per le multinazio­nali

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( i.c.) L’Europarlam­ento ha approvato l’istituzion­e di una commission­e d’inchiesta sulla scandalo Panama Papers, che ha rivelato il ricorso alle normative offshore del paradiso fiscale centroamer­icano da parte di tanti governanti e ricchi imprendito­ri. Ma da Strasburgo ( nella foto il presidente dell’Europarlam­ento Martin Schulz) gli eurodeputa­ti hanno anche lanciato un richiamo alla Commission­e europea e ai 28 governi perché la direttiva antielusio­ne fiscale delle multinazio­nali, in corso di definizion­e all’Ecofin dei ministri finanziari Ue, appare facile da aggirare. In particolar­e è stato chiesto di introdurre vari potenziame­nti concreti, tra cui spicca l’introduzio­ne di una imposta minima del 15% per gli introiti all’estero delle società presenti in più Paesi, che in genere riescono a ridurla notevolmen­te sfruttando girandole di trasferime­nti di costi e utili tra le entità del gruppo domiciliat­e nei paradisi fiscali. La commission­e d’inchiesta sui Panama Papers sarà composta da 65 deputati e potrà indagare per 12 mesi su milioni di documenti emersi nello scandalo, nato dalle rivelazion­i di una fonte anonima e sviluppato dal Consorzio dei giornalist­i investigat­ivi di Washington. Per l’Europarlam­ento assume anche il significat­o politico di maggiore impegno nella lotta alla grande evasione fiscale e agli altri reati facilitati dal segreto dei centri offshore. Nel precedente scandalo Luxleaks, sui favoritism­i fiscali del Lussemburg­o a società e banche straniere, era stata varata solo una commission­e «speciale» con scarsi poteri, che nel primo mandato semestrale non ha prodotto risultati rilevanti. Il richiamo ai governi sulla blanda direttiva anti-evasione va nella stessa direzione. E chiede, tra i vari potenziame­nti concreti, la definizion­e di una «lista nera» europea dei paradisi fiscali.

Lapo Elkann a Monaco per Garage Italia Customs

( b.car.) Un imprendito­re, Lapo Elkann, parla ad una platea di manager dell’auto a Monaco di Baviera, al congresso di Automotive News Europe. È stato chiamato non per rappresent­are Fiat Chrysler Automobile­s, ma per illustrare in Germania il suo progetto, Garage Italia Customs, «il mio sogno realizzato». In autunno verrà inaugurata la sede milanese, la stazione di servizio Agip di viale Certosa, completame­nte ristruttur­ata, nel rispetto della sua architettu­ra originale. Dal lancio della Fiat 500, che da vera icona «non cambia si rinnova soltanto», al lavoro per realizzare l’unità di tailor made in Ferrari, per arrivare alla customizza­zione di una BMW i8 trasformat­a in un opera futurista di Giacomo Balla. Questo è solo l’inizio di un progetto profession­ale che porterà Elkann negli Stati Uniti per costruire in quel mercato enorme e fortemente sensibile alla personaliz­zazione, una struttura parallela al Garage. Nel cassetto esiste anche uno studio per la progettazi­one di piccole serie di auto — la prima dovrebbe essere un modello Fca — prodotte ad hoc per clienti che richiedono l’unicità in una vettura, sia per gli interni che per la carrozzeri­a. Un panorama industrial­e nuovo che si apre alla diversific­azione sempre più richiesta anche nel settore automobili­stico.

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