PARIGI UCCISI DUE POLIZIOTTI
Il terrore dell’Isis in diretta web
Sono dell’Isis Larossi Abballa ha appena ucciso due agenti, un poliziotto e sua moglie. Alle sue spalle, un bimbo, 3 anni. Orrore in diretta su Facebook. Abballa si sente un martire, ha aderito all’appello del portavoce dell’Isis. Era già stato condannato. «Sbagliato pensare che si tratti di un lupo solitario». Nuove rivelazioni sul killer della Florida: era gay e frequentava il bar della strage.
Alla fine del 2010, Larossi Abballa si dedicava ad allenare il corpo e lo spirito assieme ai correligionari musulmani nei parchi alle porte di Parigi. Una volta, nella foresta di Cormeilles-en-Parisis, il ragazzo francese di origine marocchina ha provato a sgozzare i conigli, in previsioni di azioni più importanti. «Dobbiamo cominciare la festa, ho sete di sangue e Allah mi è testimone», disse a uno dei complici, secondo l’indagine che portò alla condanna a tre anni per «associazione a delinquere con finalità terroristiche » . Quel processo nel 2013 evitò che il gruppo di sei ragazzi partisse a fare la jihad nelle zone tribali al confine tra Pakistan e Afghanistan, ma alla fine della pena — trascorsa in parte fuori dal carcere, in libertà vigilata — Abballa non ha dimenticato quella vocazione.
Sapeva che poco lontano da casa sua, a Magnanville, a una cinquantina di chilometri di Parigi, abitavano Jean-Baptiste Salvaing, 42 anni, comandante di polizia a Les Mureaux, e la sua compagna Jessica Schneider, 36, impiegata al commissariato di Mantes-la-Jolie. Due sere fa Abballa si è nascosto dietro il cancello del giardino, e ha aspettato che il poliziotto tornasse a casa. Quando Salvaing è arrivato, intorno alle 20.20, il terrorista gli ha inferto le prime due coltellate. Il comandante ha cercato di scappare, gridando ai vicini di mettersi in salvo e di chiamare i soccorsi, ma è stato raggiunto da Abballa che lo ha finito con nove colpi all’addome.
L’orrore era solo cominciato, il terrorista è entrato in casa e ha sgozzato Jessica, sotto gli occhi di Mathieu, il loro bambino di tre anni e mezzo. Alle 20 e 52 posta su Facebook Live, con il profilo «Mohamed Alì» un video di 13 minuti, che sarà visto da 98 persone prima che venga disattivato dalle autorità, la mattina seguente. Appare calmo. «Gli europei saranno un cimitero — dice —. Anche noi Hollande, non ho dimenticato le tue parole, saremo spietati, così come io sono stato spietato con il poliziotto e sua moglie».
«Saremo spietati» è l’espressione usata dal presidente della Repubblica dopo i massacri del 13 novembre a Parigi e allo Stade de France. Nel video il terrorista dice di avere accolto l’invito del portavoce dello Stato islamico, lo sceicco al Adnani, che chiedeva di uccidere «i miscredenti» durante il ramadan. Poi passa a minacciare: agenti penitenziari, giornalisti, esperti di terrorismo, e rapper.
Mentre Larossi Abballa parla davanti alla videocamera, il bambino è dietro, sul divano. «Non ho ancora deciso che cosa farò di lui», dice l’assassino. Mathieu sarà salvato dalle forze speciali, che intorno a mezzanotte e 15 decidono di fare irruzione. Il RAID uccide il jihadista e prende in custodia il bambino, che secondo il procuratore anti-terrorismo François Molins in quel momento
Le minacce Trovata una lista di nomi, possibili obiettivi La frase: «Euro 2016 sarà un cimitero»
«si trova in stato di siderazione ma indenne». Mathieu Salvaing viene ricoverato all’ospedale Necker di Parigi. A tre anni e mezzo, ha assistito all’assassinio di padre e madre.
Negli ultimi mesi Larossi Abballa era controllato dai servizi, ma non aveva destato sospetti. Si faceva chiamare «Dr Food» perché aveva fondato un servizio notturno di consegna di panini halal. Nel suo profilo Facebook postava foto del furgone pieno di vivande, un video in cui si lamentava della scarsa affabilità delle persone — «scambiate un sorriso, ogni tanto» —, una scritta «Je Suis Leicester» in omaggio al trionfo della squadra nel campionato inglese e, la mattina prima del crimine, un manifesto degli Europei 2016 in versione complottista, con un crocifisso e simboli massonici occulti che lui aveva saputo smascherare, e la scritta: «Poi dite che vediamo il male ovunque...».